La Devi Mahatmya è una raccolta di 700 Sloka (versetti) su
Shri Durga dal Markandeya Purana: Una traduzione in italiano è data qui sotto.
Navaratri è celebrato quattro volte all'anno. L'Ashada Navaratri, lo Sharada
Navaratri, il Maha Navaratri ed il Vasantha Navaratri. Di questi, lo Sharada
Navaratri del mese di Puratashi ed il Vasantha Navaratri del Vasantha kala sono
molto importanti. Se ci si riferisce all'Agni Purana, allora è detto che il
Puratashi e Panguni (nei mesi Tamil) i.e. Asvin e Chaitra sono come le due
mascelle del Dio Yama (Dio della morte). Se si vuole scappare dalla bocca di
Yama si dovrebbe celebrare Navaratri in queste due occasioni. Un'analogia simile
è presentata nel Devi Bhagavatam. Il Devi Bhagavatam parla anche in dettaglio su
come si dovrebbero osservare i digiuni, e su come si deve meditare in questi
giorni. Secondo la leggenda, Durga sedette sulla punta di un ago per nove
giorni, mentre facendo penitenza per distruggere il cattivo demone Mahisha. Nei
primi tre giorni meditò come Se Stessa, i successivi tre giorni come Mahalakshmi
e gli ultimi tre giorni come Sarasvati. Questo significa procedere da tamsik, a
rajasik a satvik ed eventualmente ottenere la liberazione. Il decimo giorno
durante Sharada Navaratri è chiamato vijayadashami per significare la vittoria
nel giorno di dashami. Comunque, è una vecchia tradizione leggere il
devi-bhagavatam o la Devi Mahatmya (Durga Saptashati, 700 versi su Durga)
durante questo periodo. Il Devi Bhagavatam nota che Rama meditò e digiunò per
nove giorni dopo che Sita fu rapita da Ravana. Ci sono numerosi altri esempi su
come la lettura del Durga Saptashati riesca ad esaudire le preghiere della
gente. La lettura della Devi Mahatmya durante Navaratri sarà fatta come segue:
(Basato su e-mail da S. A. Bhandarkar e M. Giridhar)
\ \ capitolo 1 (l'uccisione di Kaitabha e di Madhu) da leggere il 1° giorno,
\ \ dal capitolo 2 al 4 (l'uccisione di Mahishasura) da leggere il 2° giorno,
\ \ i capitoli 5 e 6 (l'uccisione di Dhumralochana) da leggere il 3° giorno,
\ \ capitolo 7 (l'uccisione di Chanda e Munda) nel 4° giorno,
\ \ il capitolo 8 (l'uccisione di Raktabija) nel 5° giorno,
\ \ i capitoli 9 e 10 (l'uccisione di Shumbha e Nishumbha) nel 6° giorno,
\ \ il capitolo 11 (Inni a Narayani) nel 7° giorno,
\ \ il capitolo 12 (Phalastuti) nel 8° giorno,
\ \ il capitolo 13 (Benedizioni a Suratha ed al Mercante) nel 9° giorno
Meditazione su Mahakali, faccio ricorso a Mahakali che ha dieci facce, dieci gambe e
che ha nelle sue mani la spada, il disco, la mazza, le frecce, l'arco, il
bastone, la lancia, il missile, la testa umana e la conchiglia, che ha tre
occhi, adornata con ornamenti su tutti i suoi arti, e luminosa come un gioiello
blu, e che Brahma creò per distruggere Madhu e Kaitabha, quando Vishnu era nel
sonno mistico.
Disse Markandeya (al suo discepolo Krasustuki Bhaguri):
1-3. Ti racconterò la storia di Savarni, {Savarni era chiamato così perché lui era il figlio di Savarna, la
moglie di Surya. Divenne Re Suratha nel secondo (Svarocisa) manvantara.} figlio
di Surya, è chiamato l'ottavo Manu. Ascolta, mentre descrivo in dettaglio la sua
nascita, su come Savarni, figlio illustre di Surya divenne il signore del
(l'ottavo) Manvantara {Un ciclo della creazione è diviso in quattordici
manvantara. Il periodo dominato da ogni Manu è chiamato un Manvantara. Perciò ci
sono quattordici Manu come segue: Svayambhuva, Svarocisa, Uttama, Tamasa, Raivata,
Caksusa, Vaivasvata, Savarni, Daksha-savarni, Brahma-savarni, Dharma-savarni,
Rudra-savarni, Deva-savarni, ed Indra-savarni. } dalla grazia di Mahamaya {Uno
dei nomi della Madre Divina. }.
4-5. C'era una volta un re chiamato Suratha, nato dalla dinastia di Chitra,
reggente sul mondo intero nel periodo di Svarocisa. proteggeva i suoi sudditi
come fossero i suoi propri figli. A quel tempo i re, che erano i distruttori dei
Kola, divennero i suoi nemici.
6-7. Lui, il detentore di armi potenti, lottò una battaglia contro i distruttori
dei Kolas, ma fu sconfitto sebbene fossero una piccola forza. Tornò allora alla
sua città, e regnò sul suo paese vinto. Poi quel re illustre fu attaccato da
quei potenti nemici.
8-9. Anche nella sua città, il re, (ora) privo di forza, fu rubato della sua
tesoreria ed esercito dai suoi potenti, viziosi e cattivo-disposti ministri. Da
allora in poi, deprivato di questa sovranità, il re partì da solo a cavallo per
una fitta foresta, sotto il pretesto di cacciare in pace.
10-11. Vide l'eremitaggio di Medhas là - il supremo fra i nati due volte- abitò
da animali selvatici pacifici, e fu onorato dai discepoli del saggio.
Intrattenuto dal saggio, Suratha passò un po' di tempo all'eremitaggio del
grande saggio.
12-16. Là, preso dagli attaccamenti, precipitò nel pensiero, 'io non so se il
capitale (quale era) ben protetto dai miei antenati e recentemente abbandonato
da me è protetto rettamente o no dai miei servitori di cattiva condotta. Io non
conosco che godimenti otterrà il mio elefante principale, eroico e sempre
esaltato, ed ora precipitato nelle mani dei miei nemici. Quelli che erano i miei
seguaci e ricevitori di favori, arricchiti e sfamati da me, ora certamente
rendono ossequio agli altri re. Il tesoro che io raggruppai con grande cura sarà
dissipato da quei spendaccioni che sono assuefatti a spese improprie.'
17-19. Il re stava pensando a queste e altre cose continuamente. Vicino
l'eremitaggio del bramino vide un commerciante, e chiese a lui: 'Ho! Chi sei?
Quale è la ragione del Tuo arrivo qui? Perché appari come se afflitto da dolore
e depresso? ' Sentendo questo discorso del re, emesso in un spirito amichevole
il commerciante si inchinò rispettosamente e rispose al re.
Disse il
commerciante:
20-25. 'Io sono un commerciante chiamato Samadhi, nato in una famiglia ricca.
Sono stato espulso dai miei figli e da mia moglie che sono avidi di ricchezza.
Mia moglie e i miei figli si sono appropriati indebitamente della mia ricchezza,
e mi privarono di tutto. Espulso dai miei fidati parenti, addolorato, sono
venuto nella foresta. Venendo qui, non so cosa stia succedendo ai miei figli,
parenti e moglie. Stanno bene o male? Come stanno? I miei figli stanno vivendo
delle buone o cattive vite? ' disse Il re:
26-28. 'Perché la tua mente è legata affettuosamente a quella gente bramosa, i
tuoi figli, la moglie ed altri che ti hanno spogliato della tua ricchezza? '
disse Il commerciante:
29-34. 'L'ho pensato nel momento in cui l'hai detto. Cosa posso fare? La mia
mente non può diventare dura; provo affetto profondo per quelle molte persone
che mi hanno portato fin qui nella loro avidità di ricchezza, mentre
abbandonavano l'amore per un padre e l'affetto al padrone ed ai parenti. Non
comprendo anche se, lo so. Oh re dal cuore nobile, com'è che la mente è portata
ad amare anche parenti indegni. Quando penso a loro i miei sospiri si fanno
pesanti e mi sento abbattuto. Cosa posso fare fino a quando la mia mente non
diviene dura verso quegli insensibili? Disse Markandeya:
35-38. Poi Oh Bramino, il commerciante Samadhi ed il nobile re si avvicinarono
insieme al saggio (Medhas); e dopo avere osservato l'etichetta degna di lui e
come era corretto, si sedettero e conversarono (con lui) su dei temi. Disse il
re:
39-45. 'Signore, io desidero chiedere a Lei una cosa. Sia lieto di rispondermi.
Senza il controllo del mio intelletto, la mia mente è afflitta dal dolore.
Sebbene abbia perso il regno, come un uomo ignorante - sebbene lo sappia - io ho
un attaccamento a tutta le cose del mio regno. Com'è questo, Oh migliore tra i
saggi? E questo commerciante è stato disconosciuto dai propri figli, moglie e
servitori, e dimenticato dalla sua gente; e comunque è immoderatamente
affettuoso verso loro. Così lui ed io, disegnati dall'attaccamento verso oggetti
cui difetti noi conosciamo, siamo molto infelici. Come avviene quest'illusione
sebbene noi ne siamo consapevoli? Questo senso di illusione mi assale così come
a lui, accecati come siamo da questa discriminazione.' disse Il Rishi:
46-49. Signore, ogni essere ha la conoscenza di oggetti percepibili dai sensi. E
l'oggetto dei sensi si trova in vari modi. Degli esseri sono ciechi di giorno, ed
altri sono ciechi di notte; degli esseri hanno vista uguale sia di giorno che di
notte. Gli esseri umani sono certamente dotati di conoscenza, ma loro non sono
gli unici esseri (ad essere dotati così), anche bovini, uccelli, animali e altre
creature hanno cognizione (degli oggetti dei sensi).
50-58. La conoscenza che gli uomini hanno, ce l'hanno anche gli uccelli e le
bestie; e quello che loro hanno anche gli uomini possiedono; ed il resto (come
mangiare e dormire) è comune ad entrambi. Guarda questi uccelli che sebbene
possiedano conoscenza, sono comunque angosciati dalla fame, a causa
dell'illusione, occupati nel lasciare cadere grani nei becchi dei loro figli.
Gli esseri umani sono, oh tigre fra gli uomini, attaccati ai loro bambini a
causa dell'avidità per un aiuto di ritorno. Non riesci a vedere questo? Così
anche gli uomini sono risucchiati nel vortice degli attaccamenti, la depressione
dell'illusione, attraverso il potere di Mahamaya (la Grande Illusione) che rende
possibile l'esistenza del mondo. Non ti meravigliare di questo. Questa Mahamaya
è lo Yoganidra di Vishnu, Dio del mondo. È da Lei che il mondo è ingannato. È
Lei, Bhagavati, Mahamaya, che forzatamente disegna le menti, anche del saggio, e
li fa cadere in inganno. Lei crea questo universo intero, ciò che si muove e che
non si muove. È Lei che, quando i tempi sono propizi, diviene una benefattrice
degli esseri umani per la loro liberazione finale. Lei è la conoscenza suprema,
la causa della liberazione finale ed eterna; lei è la causa della servitù della
trasmigrazione ed la sovrana su tutti i signori.
Disse il re:
59-62. "Venerabile Signore, chi è quella Devi (dea) che Lei chiama Mahamaya?
Come apparve, e qual è la sua sfera di azione, O Brahmana? Cosa costituisce la
sua natura? Quale è la sua forma? Da dove si originò? Questo è tutto ciò che io
desidero sentire, O Lei supremo fra i conoscitori del Brahman."
Disse il Rishi:
63-71. Lei è eterna, incarnata come Universo. Da lei tutto l'universo è pervaso.
Ciononostante lei si incarna in molteplici forme; ascoltami. Quando lei si
manifesta per portare a termine gli scopi degli dei, si dice che lei sia nata
nel mondo, sebbene sia eterna. Alla fine di un kalpa quando l'universo era un
oceano (con le acque del diluvio) e l'adorabile Dio Vishnu distese Sesha (ndt: il
cobra veicolo di Vishnu) e cadde nel sonno mistico, i terribili e conosciuti
asura (demoni) Madhu e Kaitabha, nati dall'immondizia degli orecchi di Vishnu
cercarono di uccidere Brahma; Brahma, il padre di tutti gli esseri era seduto
nel loto che fuoriesce dall'ombelico di Vishnu. Vedendo addormentati questi due
fieri asura e Janardhana, e volendo svegliare Hari, (Brahma) con mente
concentrata lodò la dea Yoganidra, mentre passava negli occhi di Hari. Il Dio
risplendente Brahma celebrò l'incomparabile Dea di Vishnu, Yoganidra la regina
del cosmo, la sostenitrice dei mondi, la causa della nascita e della
dissoluzione (dell'universo).
72-74. Disse Brahma: "Tu sei Svaha e Svadha. Tu sei veramente Vasatkara ed
incarnazione di Svara. Tu sei il nettare. Oh eterna ed imperitura, Tu sei
l'incarnazione del triplice mantra. Tu sei veramente colei la quale non può
essere pronunciata specificamente. Tu sei Savitri e la Madre suprema degli dei.
75-77. "Da Te questo universo è sostenuto, da Te questo mondo è creato. Da Te è
protetto, Oh Devi e da Te alla fine è sempre distrutto. Oh Tu che sei (sempre)
la forma del mondo intero, al tempo della creazione Tu sei la forma della forza
creativa, al tempo del mantenimento Tu sei la forma del potere protettivo, ed al
tempo della risoluzione del mondo Tu sei la forma del potere distruttivo. C la
conoscenza suprema così come la grande ignoranza, il grande intelletto e la
contemplazione, come anche la grande illusione, la grande devi (dea) come anche
la grande asuri (demone).
78-81. "Tu sei la causa primordiale di tutto, apportando forza alle tre qualità
(i tre dosha). Tu sei la notte scura del ciclo di dissoluzione. Tu sei la grande
notte della risoluzione finale, e la terribile notte dell'illusione. Tu sei la
dea della buona fortuna, la regnante, la modestia, l'intelligenza caratterizzata
dalla conoscenza, la timidezza, il nutrimento, l'appagamento, la tranquillità e
l'indulgenza. Armata con la spada, la lancia, il bastone, il disco, la
conchiglia, l'arco, le frecce, fionde e mazza di ferro, Tu sei terribile (ed
allo stesso tempo) Tu sei accomodante, più piacevole di tutte le cose piacevoli
e molto bella. Tu sei davvero la suprema Isvari, oltre l'alto e il basso.
82-87. "E comunque e dovunque una cosa esista, cosciente (reale) o non-cosciente
(irreale), qualsiasi potere possegga è Te stessa. Oh Tu che sei l'anima di
tutto, come posso celebrarTi (più di così)? Da Te, anche colui che crea,
sostiene e divora il mondo, è messo a dormire. Chi qui è capace di celebrarti?
Chi è capace di lodarti, Tu che ha creato tutti noi, Vishnu, io e Shiva, Tu che
prendi le nostre forme incarnate? Oh Devi, mentre essendo così lodata, streghi
questi due inattaccabili demoni Madhu e Kaitabha coi tuoi poteri superiori.
Lascia che Vishnu, il Padrone del mondo, sia svegliato rapidamente dal sonno e
tiri fuori la sua natura per uccidere questi due grandi demoni."
Disse Il Rishi:
88-95. La Devi dell'illusione così celebrata da Brahma, il creatore, per
svegliare Vishnu e distruggere Madhu e Kaitabha, uscì dai Suoi occhi, bocca,
narici, braccio, cuore e seno, ed apparve alla vista di Brahma di nascita
inscrutabile. Janardana, Dio dell'universo, da Lei abbandonato, si alzò dal
trono sull'oceano universale, e vide quei due demoni malvagi, Madhu e Kaitabha,
di grande eroismo e potere, con occhi rossi di rabbia, che stavano tentando di
divorare Brahma. Quindi il Bhagavan Vishnu che tutto pervade si svegliò e lottò
con i demoni per cinquemila anni, usando le sue proprie braccia come armi. E
loro, impazziti dal potere in eccesso, ed illusi da Mahamaya, esclamarono a
Vishnu, "Chiedici un beneficio."
Bhagavan (Vishnu) disse:
96-98. "Se voi siete già soddisfatti, dovete entrambi essere uccisi da me ora.
Che bisogno c'è di alcun altro beneficio? La mia scelta è questa."
Disse Il
Rishi:
99-101. Quei due demoni, così stregati (da Mahamaya), guardando fisso il mondo
intero trasformatosi in acqua, dissero a Bhagavan dall'occhio di loto: ' Uccidici
nel posto dove la terra non è allagata dall'acqua.'
Disse Il Rishi:
102-104. Dicendo 'così sia', Bhagavan(Vishnu), il grande detentore della
conchiglia, disco e mazza, li prese sui Suoi fianchi e là troncò le loro teste
col Suo disco. Così Lei (Mahamaya) apparve quando fu lodata da Brahma. Ora ti
dico dai ascolto di nuovo alla gloria di questa Dea. Qui finisce il primo
capitolo chiamato "L'uccisione di Madhu e Kaitabha" del Devi Mahatmya dal
Markandeya Purana, durante il periodo di Savarni, il Manu.
CAPITOLO 2: Sconfitta degli eserciti di Mahishasura
Meditazione su Mahalakshmi, faccio ricorso a Mahalakshmi, la distruttrice di
Mahishasura, che è seduta sul loto, è della carnagione di corallo e che tiene
nelle sue (diciotto) mani il rosario, l'ascia, la mazza, la freccia, il fulmine,
il loto, l'arco, la brocca, la verga, la shakti (la potenza), la spada, lo
scudo, la conchiglia, la campana, la tazza di vino, il tridente, il cappio ed il
disco Sudarshana. Disse il Rishi:
1-3. In passato quando Mahishasura era il signore dei demoni ed Indra il signore
degli dei, c'era una guerra tra deva ed asura che durava da cento anni.
L'esercito dei deva fu vinto dall'asura valoroso. Dopo avere conquistato tutti i
deva, Mahishasura divenne il signore del cielo (Indra).
4-5. Poi i deva vinti capeggiati da Brahma, il signore di tutti gli esseri,
andarono da Shiva e Vishnu. I deva descrissero in dettaglio, cosa era accaduto,
la storia della loro sconfitta con Mahishasura.
6-8. 'Lui (Mahishasura) ha preso le giurisdizioni di Surya, Indra, Agni, Vayu,
Chandra, Yama e Varuna ed altri (deva). Buttati giù dal Cielo da quel malvagio
Mahisha la schiera dei deva vagano sulla terra come mortali. Tutti quelli che
sono stati sconfitti dal nemico dei deva, ricorrono a Voi, e anche noi abbiamo
cercato ricovero sotto di Voi. Possiate entrambi essere lieti di escogitare i
mezzi della sua distruzione.'
9. Avendo così sentito le parole dei deva, Vishnu era adirato ed anche Shiva, e
le loro facce divennero furiose e arcigne.
10-11. Uscì una grande luce dalla faccia di Vishnu che era pieno di un'intensa
rabbia, ed anche da quella di Brahma e Shiva. Anche dai corpi di Indra e degli
altri deva zampillò una luce molto grande. E (tutta) questa luce si unì insieme.
12-13. I deva videro una concentrazione di luce come una montagna che arde
eccessivamente, pervadendo tutto con le sue fiamme. Poi quella luce unica,
prodotta dai corpi di tutti i deva, che pervade i tre mondi con la sua luce,
combinata in uno, divenne una forma femminile.
14-15. Da quella che era la luce di Shiva, si formò la sua faccia; da Yama i
suoi capelli, dalla luce di Vishnu le sue braccia; e da Chandra i due seni.
Dalla luce di Indra la sua vita, da Varuna i suoi stinchi e cosce e dalla luce
della Terra le sue anche.
16-18. Dalla luce di Brahma si formarono i suoi piedi; dalla luce di Surya le
sue dita del piede, da Vasus le sue dita, da Kubera il suo naso; dalla luce di
Prajapati i suoi denti e similmente dalla luce di Agni furono formati i suoi tre
occhi . La luce dei due sandhya divenne le sopracciglia, la luce di Vayu i suoi
orecchi; anche la manifestazione delle luci di altri deva contribuì alla
formazione della propizia Devi.
19. Poi guardando coLei che era nata dalle luci assemblate di tutti i deva, gli
immortali che furono oppressi da Mahishasura sperimentarono la gioia.
20-21. Il portatore di Pinaka (Shiva) tirando fuori un tridente dal suo proprio
tridente lo presentò a Lei; Vishnu produsse un disco dal suo proprio disco e
glielo diede. Varuna le diede una conchiglia, Agni una lancia; e Maruta le diede
un arco così come due faretre piene di frecce.
22-23. Indra, signore dei deva, produsse un fulmine dal suo proprio fulmine ed
una campana da quella del suo elefante Airavata, e glieli diede. Yama le diede
un oggetto dai suoi propri oggetti di Morte e Varuna, il signore delle acque, un
cappio; e Brahma, il signore di tutti gli esseri le diede una rosario ed una
pentola per l'acqua.
24. Surya (il Sole) le diede i suoi raggi su tutti i pori della sua pelle e Kala
(il Tempo) le diede una spada immacolata ed uno scudo.
25-29. L'oceano di latte le diede una collana pura, un paio di indumenti
indistruttibili, una corona divina, un paio di orecchini, braccialetti, una
brillante mezzaluna(ornamento), bracciali su tutte le braccia, un paio di
brillanti catenine da caviglia, una collana unica ed anelli eccellenti su tutte
le dita. Visvakarman le diede un'ascia molto brillante, armi di varie forme ed
anche una impenetrabile armatura. L'oceano le diede una ghirlanda di fiori di
loto inalterabile per la sua testa ed un altra per il suo petto, inoltre un loto
molto bello nella sua mano. (la montagna) Himavat le diede un leone da cavalcare
con vari gioielli.
30-33. Il Dio della Ricchezza (Kubera) le diede una tazza sempre piena di vino.
Sesha, il signore di tutti i serpenti che sostengono questa terra le diede un
serpente-collana adornato coi più belli gioielli. Onorata allo stesso modo anche
dagli altri deva con ornamenti ed armi, Lei (la Devi) ruggì forte con una risata
denigratoria più volte. Dal Suo ruggito senza fine, molto grande e terribile, il
cielo intero è stato riempito, e c'era un grande riverbero. Tutti i mondi si
scuoterono, i mari tremarono.
34-46. La terra tremò e tutte le montagne dondolarono. "Vittoria a Te",
esclamarono con gioia i deva, "oh cavalcatrice del leone". I saggi, che
inchinarono i loro corpi in devozione, la celebrarono. Vedendo i tre mondi
agitati dai nemici dei deva, essi mobilitarono tutti i loro eserciti e si
innalzarono insieme con le armi sollevate. Mahishasura, esclamando con collera
'Ha! Cos'è questo? ' corse verso quel ruggito, circondato da innumerabili
demoni. Poi vide la Devi che pervade i tre mondi in tutto il suo splendore.
Scuotendo la terra col suo passo, sfregando il cielo col suo diadema, scuotendo
i mondi inferiori col suono metallico della corda d'arco, e stando là pervadeva
tutto con le sue mille braccia. Poi cominciò una battaglia tra la Dea ed i
nemici dei deva nella quale tutti i lati del cielo erano illuminati dalle armi e
dalle braccia che si scontravano. Combatterono il generale di Mahishasura, un
grande asura chiamato Ciksura e Camara, assistiti da forze che comprendono
quattro parti ed altri (asura). Diedero battaglia un grande asura chiamato
Udagra con sessantamila carri, e Mahahanu con dieci milioni (di carri). Asiloman,
un altro grande asura, con quindici milioni (di carri), e Baskala con sei
milioni. Alla battaglia combatterono Privarita con molte migliaia di elefanti e
cavalli, e circondato da dieci milioni di carri. Un asura chiamato Bidala lottò
in quella battaglia circondato con cinquecento crore (unità di misura indiana)
di carri. E altri grandi asura, migliaia in numero, circondati da carri,
elefanti e cavalli lottarono con la Devi in quella battaglia.
47-48. Mahishasura era circondato in quella battaglia da migliaia di crore di
cavalli, elefanti e carri. Altri (asura) lottarono nella battaglia contro la
Devi con mazze di ferro e giavellotti, con lance e bastoni, con spade, asce ed
alabarde. Alcuni lanciarono lance ed altri i cappi.
49-58. Loro cominciarono a colpirla con le spade per ucciderla. Mostrando le sue
armi, quella Devi Chandika molto facilmente tagliò in pezzi tutte quelle armi e
braccia. Senza alcun sforzo sulla sua faccia, e con dei e saggi che la
celebrano, l'Isvari si gettò con le sue armi verso i corpi degli asura. Ed il
leone che porta la Devi, scuotendo la sua criniera in ira, camminava impettito
fra l'armata degli asura come una conflagrazione tra le foreste. I sospiri che
Ambika, occupata nella battaglia, emise subito divennero i suoi battaglioni in
centinaia e migliaia. Stimolati dal potere della Devi, questi (i battaglioni)
lottarono con asce, giavellotti, spade, alabarde e distrussero gli asura. Di
questi battaglioni, alcuni battevano i tamburi, alcuni soffiavano le conchiglie
ed altri suonavano tamburelli in quella grande festa marziale. Poi la Devi
uccise un centinaio di asura col suo tridente, col bastone, con una pioggia di
lance, con spade di vario tipo, e ne fece cadere altri che furono istupiditi dal
rumore della sua campana; e legandone altri col suo cappio, li trascinò a terra.
Alcuni furono divisi in due dai tagli acuti della sua spada, ed altri,
fracassati dai colpi della sua mazza caddero a terra; ed alcuni battuti
severamente con il bastone vomitarono sangue.
59-61. Trafitti nel petto dal suo tridente alcuni caddero a terra. Trafitti
dappertutto dalle sue frecce e assomigliando a porcospini, alcuni dei nemici dei
deva abbandonarono le loro vite su quel campo di battaglia. Alcuni avevano le
loro braccio tagliate, alcuni i loro colli rotti, le teste di altri rotolate in
giù; altri sono stati spezzati in due, ed altri grandi asura caddero a terra con
le loro gambe troncate.
62. Alcuni seppur resi con un solo braccio, o un occhio solo, o con una gamba
sola erano spaccati di nuovo in due dalla Devi. Ed altri, sebbene resi senza
testa, caddero e si rialzavano di nuovo.
63. Tronchi senza testa lottarono con la Devi con le migliori armi nelle loro
mani. Alcuni di questi tronchi senza testa ballarono nella battaglia al ritmo
degli strumenti musicali.
64-65. I tronchi di altri grandi asura, con ancora le loro spade e lance nelle
loro mani, gridarono alla Devi con le loro teste appena troncate, 'Ferma, si
fermi.' Quella parte di terra dove fu combattuta la battaglia divenne
impraticabile con gli asura, elefanti e cavalli e carri che erano stati
abbattuti.
66-67. Il sangue profuso dagli asura, elefanti e cavalli immediatamente fluì in
grandi fiumi tra quel esercito di asura. Come il fuoco consuma un mucchio di
paglia e legno, così faceva Ambika distruggendo in poco tempo quell'enorme
esercito di asura.
68-69. Ed il suo leone, tuonando ad alta voce con la criniera tremante, vagava
in cerca di preda nel campo di battaglia mentre sembrava facesse uscire gli
aliti vitali dai corpi dei nemici dei deva. In quel campo di battaglia i
battaglioni della Devi lottarono in tale maniera con gli asura che i deva in
Cielo li celebrarono con una pioggia di fiori. Qui finisce il secondo capitolo
chiamato "Sconfitta degli eserciti di Mahishasura" della Devi-Mahatmya dal
Markandeya Purana, durante il periodo di Savarni, il Manu.
1-2. Poi Ciksura, il grande generale asura, vedendo che l'esercito era stato
battuto (dalla Devi), avanzò rabbioso per combattere con Ambika.
3. Quell'asura, nella battaglia, fece cadere sulla Devi una pioggia di frecce
come una nube bagna di pioggia la cima del Monte Meru.
4. Poi la Devi, facendo a pezzi facilmente tutte le frecce, uccise con l'arco i suoi cavalli ed il loro
cavaliere.
5. Ad un tratto il suo arco e e l'alta bandiera le furono spezzati, ma con le
sue frecce si abbatté sul corpo di quell'asura che le aveva spezzato l'arco.
6. Il suo arco fracassato, il suo carro rotto, i suoi cavalli uccisi ed il suo
auriga pure, l'asura armato di spada e scudo si avventò sulla Devi.
7. Rapidamente ferì il leone sulla testa con la sua spada affilata e colpì anche
la Devi sul suo braccio sinistro.
8. Oh re, la sua spada si ruppe in pezzi come toccò il braccio della Devi. Al
che, i suoi occhi diventati rossi di rabbia, estrasse la sua alabarda.
9. Poi il grande asura lanciò a Bhadrakali l'alabarda, ardendo luminoso, come
se stesse scagliando via il sole dai cieli.
10. Vedendo arrivare l'alabarda su di lei, la Devi lanciò la sua alabarda
fracassandola in mille pezzi insieme al grande asura stesso.
11. Il coraggioso generale di Mahishasura era stato stato ucciso. Camara, il
flagello dei deva, montato su un elefante, avanzò.
12. Lanciò anche lui la sua lancia alla Devi. Ambika l'assalì rapidamente con un
grido, oscurandola e facendola cadere a terra.
13. Vedendo la sua lancia rotta e caduta, Camara, pieno d'ira, lanciò
un'alabarda, e lei ruppe anche quella con le sue frecce.
14. Poi il leone, balzando su e sedendosi al centro della fronte dell'elefante,
prese parte esso stesso ad lotta mano a mano con quel nemico dei deva.
15. Lottando, i due caddero poi giù a terra dalla schiena dell'elefante, e
lottarono molto impetuosamente,dandosi i colpi più terribili l'un l'altro.
16. Poi il leone, saltando su rapidamente al cielo e discendendo, troncò la
testa di Camara con un colpo dalla sua zampa.
17. Ed Udagra fu ucciso nella battaglia dalla Devi con pietre, alberi ed altro
ancora, e pure Karala fu colpito dai suoi denti e pugni e ceffoni.
18. Adirata, la Devi ridusse Uddhata in polvere coi colpi del suo bastone, ed
uccise Baskala con un dardo e distrusse Tamra ed Andhaka con le frecce.
19. L'Isvari Suprema dai tre occhi uccise anche Ugrasya ed Ugravirya e Mahahanu
col suo tridente.
20. Con la sua spada fece cadere la testa di Bidala dal suo corpo, ed inviò
Durdhara e Durmudha, alla dimora della Morte con le sue frecce.
21. Così come era stato distrutto il suo esercito, Mahishasura terrorizzò le
truppe della Devi con la sua forma di bufalo indiano.
22. Alcuni furono messi a terra da un colpo del suo muso, alcuni scalciati dai
suoi zoccoli, alcuni dalle frustate della sua coda, ed altri colpiti dalle sue
corna.
23. Alcuni furono messi a terra dalla sua velocità impetuosa, alcuni dal suo
movimento urlante e rotatorio ed altri dal colpo di vento del suo alito.
24. Avendo steso il suo esercito, Mahishasura accorse per uccidere il leone di
Mahadevi. Questo irritò Ambika.
25. Mahishasura, grande in valore, pestò con ira la superficie della terra coi
suoi zoccoli, scosse le montagne con le sue corna ed urlò terribilmente.
26. Schiacciata dalla velocità del suo girare la terra si disintegrò e, frustato
dalla sua coda, il mare straripò tutt'intorno.
27. Forate dalla sue corna oscillanti, le nubi andarono in frammenti. Gettate su
dal colpo di vento del suo alito, centinaia di montagne precipitarono giù dal
cielo.
28. Vedendo il grande asura gonfiato d'ira che avanzava verso di lei, Chandika
tirò fuori tutta la sua collera per ucciderlo.
29. Lanciò il suo cappio verso di lui e legò il grande asura. Così legato nella
grande battaglia, lui cambiò la sua forma di bufalo indiano.
30. Poi lui divenne improvvisamente un leone. Mentre Ambika tagliò la testa
(della sua forma di leone), lui prese l'aspetto di un uomo con la spada in mano.
31. Immediatamente la Devi con le sue frecce tagliò l'uomo insieme alla sua
spada ed al suo scudo. Poi lui divenne un grande elefante.
32. (L'elefante) attaccò il suo grande leone con la schiena e barrì
rumorosamente, ma mentre si stava trascinando, la Devi tagliò il suo tronco con
la sua spada.
33. Il grande asura riprese poi la sua forma di bufalo indiano e scosse i tre
mondi insieme ai loro oggetti mobili ed immobili.
34. Adirata, Chandika, la Madre dei mondi bevve a gran sorsi di nuovo e di nuovo
una coppa di vino sacro, e rise, i suoi occhi divennero rossi.
35. Ed anche l'asura ruggì inebriato dalla sua forza e valore, e lanciò le
montagne contro Chandika con le sue corna.
36. E lei con piogge di frecce polverizzò quelle montagne che le erano state
lanciate, e gli parlò con parole agitate, i colori della sua faccia si
accentuarono con l'ebbrezza del vino sacro. Disse la Devi:
37-38. 'Ruggisci, ruggisci, Oh pazzo, per un momento mentre io bevo questo vino.
Quando sarai ucciso da me, i deva urleranno presto in questo luogo.' disse Il
Rishi:
39-40. Avendo esclamato così, lei saltò ed atterrò su quel grande asura, lo
pigiò sul collo col suo piede e lo colpì con la sua lancia.
41. E quindi, preso sotto il suo piede, Mahishasura uscì fuori a metà (nella sua
vera forma) dalla bocca del bufalo, essendo completamente superato dal valore
della Devi.
42. Lottando così con la sua forma mezzo-rivelata, il grande asura fu steso
dalla Devi che colpì via la sua testa con la sua grande spada.
43. Poi, piangendo in costernazione, l'intero esercito degli asura perì; e tutta la
folla dei deva esultò.
44. Coi grandi saggi del Cielo, i deva lodarono la Devi. I capi dei
Gandharva cantarono ed i gruppi di apsara ballarono. Qui finisce il terzo
capitolo chiamato "L'Uccisione di Mahishasura" del Devi-mahatmya dal Markandeya
Purana durante il periodo di Savarni, il Manu.
1-2. Quando quel coraggioso ma malvagio Mahishasura e l'esercito di quel nemico
dei deva furono distrutti dalla Devi, Indra e la schiera dei deva pronunciarono
le loro parole di encomio, i loro colli e spalle riverentemente chinati, e i
loro corpi resi belli dalla pelle d'oca e dall'esultanza:
3. "Ad Ambika che è degna dell'adorazione di tutti i deva e saggi e che pervade
questo mondo con il suo potere e che è l'incarnazione dei poteri interi di tutta
la schiera dei di deva, noi ci inchiniamo in devozione. Possa Tu accordarci cose
di lieto auspicio!
4. "Possa Chandika, la cui incomparabile grandezza e potere Bhagavan Vishnu,
Brahma e Hara sono incapaci di descrivere, porgere la sua mente per proteggere
il mondo intero e distruggere la paura del male.
5. "Oh Devi, noi ci inchiniamo a te che sei la buona fortuna nelle abitazioni
dei virtuosi e la sfortuna in quelle dei viziosi, l'intelligenza nei cuori dei
dotti, la fede nei cuori dei buoni, e la modestia nei cuori dei nobili. Possa Tu
proteggere l'universo!
6. "Oh Devi, come possiamo descrivere la Tua forma inconcepibile, o il Tuo
eccellente ed abbondante valore che distrugge i demoni, o i Tuoi meravigliosi
atti di valore mostrati in battaglia fra tutte le schiere degli dei, asura ed
altri?
7. "Tu sei l'origine di tutti i mondi! Sebbene Tu sia posseduta dai tre guna
(passione, ignoranza, virtù) non hai nessuno dei loro difetti principali (come
la passione)! Tu sei incomprensibile anche a Vishnu, Shiva ed altri! Tu sei il
rifugio di tutti! Questo mondo intero è composto di una porzione infinitesimale
di Te! Tu sei la suprema primordiale Prakriti (Natura) non trasformata.
8. "Oh Devi, Tu sei Svaha e Svada alla cui espressione l'intera assemblea degli
Dei ottiene soddisfazione in tutti i sacrifici. Perciò Tu sei cantata dalla
gente (come Svaha e Svadha nei Sacrifici).
9. "Oh Devi, Tu sei Bhagavati, il Vidya supremo che è la causa della liberazione
ed il grande straordinario sacrificio (sono le ragioni per la Tua
realizzazione). Tu (la conoscenza suprema) sei coltivata da saggi che desiderano
la liberazione, i cui sensi si sono ben contenuti, che sei dedicata alla Realtà
e hai dissipato tutte le macchie.
10. "Tu sei l'anima di Sabda-Brahman. Tu sei il ricettacolo del puro Rig-veda e
degli inni Yajus, e di Samans, il racconto le cui parole sono belle quanto l'Udgitha!
Tu sei Bhagavati che incarna i tre Veda. E Tu sei il sostentamento dal quale la
vita è mantenuta. Tu sei la suprema distruttrice del dolore di tutti i mondi.
11. "Oh Devi, Tu sei l'Intelletto dal quale è compresa l'essenza di tutte le
sacre scritture. Tu sei Durga, la barca che prende gli uomini attraverso
l'oceano difficile dell'esistenza mondana, priva di attaccamenti. Tu sei Shri
che ha preso la sua dimora nel cuore di Vishnu invariabilmente. Tu sei davvero
Gauri che si è stabilita con Shiva.
12. "Sorridendo dolcemente, pura, che assomiglia al globo della piena luna,
bella come lo splendore d'oro eccellente la Tua faccia era! Ancora é molto
strano che, essendo dominato dalla rabbia, Mahishasura colpì improvvisamente la
Tua faccia quando la vide.
13. "Molto strano è che dopo avere visto la Tua faccia adirata, Oh Devi,
terribile con i suoi aggrottamenti di ciglia e rossa di colore come la luna
sorgente, quel Mahishasura non abbandonò immediatamente la sua vita! Chi può
vivere dopo avere visto la Distruttrice adirata?
14. "Oh Devi, sii propizia. Tu sei Suprema. Se adirata, Tu distruggi
immediatamente le famiglie di demoni per il benessere (del mondo). Questo si
seppe dal momento in cui gli estesi eserciti di Mahishasura furono portati alla
loro fine.
15. "Tu che sei sempre generosa, con chi sei ben soddisfatta, quei (fortunati)
sono davvero l'oggetto di stima nel paese, loro sono le ricchezze, loro sono le
glorie, ed i loro atti di rettitudine non periscono; loro sono davvero benedetti
e possiedono bambini, servitori e mogli devoti.
16. "Dalla Tua grazia, Oh Devi, l'individuo benedetto fa quotidianamente tutti
gli atti retti con la massima cura e con ciò raggiunge il Paradiso. Non sei,
perciò Oh Devi, l'elargitrice di ricompensa in tutti i tre mondi?
17. "Quando richiamata alla mente in un passaggio difficile, Tu rimuovi la paura
da ogni persona. Quando richiamata alla mente da gente felice, Tu porgi un
pensiero che favorisca anche le persone pie. Quale dea se non Te, Oh
Dissipatrice della povertà, si addolora e ha paura, ha un cuore sempre
comprensivo per aiutare ognuno?
18. "Il mondo raggiunge la felicità dall'uccisione di questi (nemici) e sebbene
questi (asura) hanno commesso peccati per tenerli a lungo in inferno, permetti
loro di arrivare in cielo incontrando la morte in battaglia contro di te. Ed è
pensando così, che Tu, Oh Devi certamente distruggi i nostri nemici.
19. "Non riduci in cenere ogni asura al solo sguardo? Ma Tu dirigi le Tue armi
contro loro così che anche i nemici, purificati dai missili, possono raggiungere
i mondi più alti. Tale è la Tua intenzione più gentile verso loro.
20. "Se gli occhi degli asura non sono stati messi fuori gioco dai bagliori
terribili della massa di luce che proviene dalla Tua spada o dal copioso lustro
della Tua alabarda, è perché loro videro anche la Tua faccia che assomiglia alla
luna mentre distribuisce (freschi) raggi.
21. "Oh Devi, la Tua natura è soggiogare la condotta del cattivo; questa Tua
bellezza incomparabile è inconcepibile per altri; il Tuo potere distrugge quelli
che hanno rubato i deva della loro prodezza, e Tu così hai manifestato anche la
Tua compassione verso i nemici.
22. "A cosa può essere comparata la Tua prodezza? Dove si può trovare una
bellezza così incantevole, che mette una paura impressionante ai nemici? La
compassione nel cuore e l'implacabilità in battaglia sono, Oh Devi, Oh
Elargitrice di vantaggi, solamente in Te in tutti i tre mondi!
23. "E' tramite la distruzione dei nemici che tutti questi tre mondi sono stati
salvati da Te. Avendoli uccisi nella battaglia, Tu hai condotto anche quelle
schiere di nemici al Cielo, e Tu hai dissipato la nostra paura dai frenetici
nemici dei deva. Saluti a Te!
24. "Oh Devi, proteggici con la Tua lancia. Oh Ambika, proteggici con la Tua
spada, proteggici con il suono della Tua campana e con il suono metallico della
corda del Tuo arco.
25. "Oh Chandika, proteggici ad est, ad ovest, nord e sud con il brandire della
Tua lancia. Oh Iswari!
26. "Proteggi noi e la terra con quelle belle forme dei Tuoi movimenti nei tre
mondi, come anche con le Tue inescludibili forme terribili.
27. "Oh Ambika, proteggici su ogni lato con la Tua spada, lancia e bastone e
qualsiasi altra arma la Tua mano abbia toccato." Disse Il Rishi:
28-30. Così la sostenitrice dei mondi fu lodata dai deva, adorata con fiori
celestiali che sono fioriti a Nandana e con profumi ed unguenti; e con devozione
tutti loro offrirono a Lei incenso paradisiaco. Benignamente, con espressione
serena Lei parlò a tutti i deva.
Disse la Devi:
31-32. "Scegliete, Oh deva, qualunque cosa desiderate da me. (Gratificata
immensamente con questi inni, io l'accordo col grande piacere)". I deva dissero:
33-34. "Da quando il nostro nemico, questo
Mahishasura, è stato ucciso da Bhagavati (Tu) tutto è stato portato a termine, e
nulla rimane da fare.
35. 'E se un vantaggio ci sarà accordato da Te,
Oh Mahesvari, ogni qualvolta noi pensiamo di nuovo a Te, distruggi le nostre
calamità dirette.
36-37. "Oh madre immacolata, ed a qualsiasi mortale Ti loderà con questi inni,
possa Tu, che sei divenuta graziosa verso di noi, essere anche moglie, e le
altre fortune insieme alla ricchezza, alla prosperità ed alla vita, Oh Ambika!".
Disse Il Rishi:
38-39. Oh Re, essendo così propiziata dai deva nell'interesse del mondo e per
loro propria causa, Bhadrakali disse: "Così sia" e svanì dalla loro vista.
40. Così ho narrato, Oh Re, come la Devi che desidera la fortuna di tutti i tre
mondi estese il suo aspetto antico dai corpi dei deva.
41-42. E di nuovo come, essendo benefattrice dei deva, lei apparve nella forma
di Gauri per uccidere il malvagio asura così come Shumbha e Nishumbha, e per la
protezione di mondi, ascolta come ti riferisco ciò che accadde. Qui finisce il
quarto capitolo chiamato "Il Devi Stuti " del Devi-mahatmya dal
Markandeya-Purana durante il periodo di Savarni, il Manu.
CAPITOLO 5: La
conversazione della Devi col messaggero
Meditazione di Mahasaraswati io medito sull'incomparabile Mahasaraswati che
tiene nelle sue (otto) mani di loto la campana, il tridente, l'aratro, la
conchiglia, la mazza, il disco, l'arco e la freccia; che splende come
distruttrice di Shumbha e altri asura, che è emanata dal corpo di Parvati ed è
il substrato dei tre mondi.
Disse il Rishi:
1-2. Ci fu tempo in cui la sovranità di Indra sui tre mondi e sui sacrifici fu
portata via dagli asura Shumbha e Nishumbha con la forza del loro orgoglio e
potere.
3. I due, presero il posto del sole, della luna, di Kubera, di Yama e Varuna.
4. Esercitarono l'autorità di Vayu ed il dovere di Agni. Privati delle loro
sovranità, i deva furono sconfitti.
5. Privati delle loro funzioni ed espulsi da questi due grandi asura, tutti i
deva pensarono all'invincibile Devi.
6. 'Lei ci aveva accordato il vantaggio: "Ogni qualvolta nella calamità voi
pensate a me, in quello stesso momento io porrò fine a tutte le vostre calamità
peggiori". '
7. Risolvendo così, i deva andarono da Himavat, signore delle montagne e là
celebrarono la Devi che è il potere illusorio di Vishnu. I deva dissero:
8-9. "Saluti alla Devi, alla Mahadevi. Saluti a Lei che sempre è di lieto
auspicio. Saluti a Lei che è la causa primordiale ed il potere che sostiene. Con
attenzione, noi ci inchiniamo a Lei.
10. "Saluti a Lei che è terribile, a Lei che è eterna. Saluti a Gauri, la
sostenitrice dell'Universo. Saluti sempre a Lei che è della forma della luna,
che è luce lunare e la felicità stessa.
11. "Noi ci inchiniamo a Lei chi è benessere; noi facciamo i saluti a Lei che è
la prosperità ed il successo. Saluti alla consorte di Shiva che è la buona
fortuna così come la sfortuna dei re.
12. "I saluti sempre a Durga che prende con se chi è attraversato dalle
difficoltà, che è l'essenza, che è l'autorità di tutto; che è conoscenza della
discriminazione e che è anche di carnagione blu-nera come il fumo.
13. "Noi ci prostriamo di fronte a Lei che è allo stesso tempo la più gentile e
la più terribile; noi la salutiamo di nuovo e di nuovo. Saluti a Lei che è il
sostegno del mondo. Saluti alla devi che è la forma dell'atto di volontà.
14-16. "Saluti di nuovo e di nuovo alla Devi che tra tutti gli esseri è chiamata
Vishnumaya.
17-19. "Saluti di nuovo e di nuovo alla Devi che risiede in tutti gli esseri
come coscienza;
20-22. "Saluti di nuovo e di nuovo alla Devi che risiede in tutti gli esseri
nella forma dell'intelligenza;
23-25. "Saluti di nuovo e di nuovo alla Devi che risiede in tutti gli esseri
nella forma del sonno;
26-28. "Saluti di nuovo e di nuovo alla Devi che risiede in tutti gli esseri
nella forma di fame:
29-31. "Saluti di nuovo e di nuovo alla Devi che risiede in tutti gli esseri
nella forma della riflessione;
32-34. "Saluti di nuovo e di nuovo alla Devi che risiede in tutti gli esseri
nella forma del potere.
35-37. "Saluti di nuovo e di nuovo alla Devi che risiede in tutti gli esseri
nella forma della sete;
38-40. "Saluti di nuovo e di nuovo alla Devi che risiede in tutti gli esseri
nella forma del perdono;
41-43. "Saluti di nuovo e di nuovo alla Devi che risiede in tutti gli esseri
nella forma della specie;
44-46. "Saluti di nuovo e di nuovo alla Devi che risiede in tutti gli esseri
nella forma della modestia;
47-49. "Saluti di nuovo e di nuovo alla Devi che risiede in tutti gli esseri
nella forma della pace;
50-52. "Saluti di nuovo e di nuovo alla Devi che risiede in tutti gli esseri
nella forma della fede;
53-55. "Saluti di nuovo e di nuovo alla Devi che risiede in tutti gli esseri
nella forma della bellezza;
56-58. "Saluti di nuovo e di nuovo alla Devi che risiede in tutti gli esseri
nella forma della buona fortuna;
59-61. "Saluti di nuovo e di nuovo alla Devi che risiede in tutti gli esseri
nella forma dell'attività;
62-64. "Saluti di nuovo e di nuovo alla Devi che risiede in tutti gli esseri
nella forma della memoria;
65-67. "Saluti di nuovo e di nuovo alla Devi che risiede in tutti gli esseri
nella forma della compassione;
68-70. "Saluti di nuovo e di nuovo alla Devi che risiede in tutti gli esseri
nella forma dell'appagamento;
71-73. "Saluti di nuovo e di nuovo alla Devi che risiede in tutti gli esseri
nella forma della madre;
74-76. "Saluti di nuovo e di nuovo alla Devi che risiede in tutti gli esseri
nella forma dell'errore;
77. "Saluti di nuovo e di nuovo alla Devi che tutto pervade e che continuamente
presiede sui sensi di tutti gli esseri e (governa) tutti gli elementi;
78-80. "Saluti di nuovo e di nuovo a Lei che, pervadendo il mondo intero,
risiede nella forma della coscienza.
81. "Invocata a lungo dai deva nell'interesse del loro oggetto desiderato, ed
adorata dal signore dei deva ogni giorno, possa lei, l'Isvari, la fonte di tutte
le bontà, porti a termine per noi tutte le cose di lieto auspicio e ponga fine
alle nostre calamità!
82. "E chi ora è di nuovo, riverita da noi, deva, tormentati da asura arroganti
e chi, chiamata da noi con devozione, distrugge in questo momento tutte le
nostre calamità.". Disse Il Rishi:
83-84. Oh Principe, mentre i deva erano così impegnati in encomi e negli altri
atti dell'adorazione, Parvati venne là per bagnarsi nelle acque del Gange.
85. Lei, dalla bella fronte , disse a quei deva, "Chi è lodato da voi qui? ' Una
dea di lieto auspicio, zampillata dal suo corpo diede la replica:
86. "Questo inno è indirizzato a me dall'assemblea dei deva non tenuti in alcun
conto dall'asura Shumbha ed portati alla battaglia da Nishumbha.
87. Poiché quella Ambika uscì dal corpo di Parvati (Kosa), lei è glorificata
come Kaushiki in tutti i mondi.
88. Dopo che lei fu uscita, Parvati divenne scura e fu chiamata Kalika e si
collocò sul monte Himalaya.
89. Poi, Chanda, e Munda, due servitori di Shumbha e Nishumbha, videro che
Ambika (Kaushiki) stava generando un'eccellente forma affascinante. Tutti e due
dissero a Shumbha:
90. "Oh Re, una certa donna, di bellezza insuperabile, abita là effondendo luce
sul monte Himalaya.
91. "Una bellezza così suprema non fu vista mai da nessuno in nessun luogo.
Accertati chi è quella Dea e prendi possesso di lei, Oh Signore degli asura!
92. "Una gemma fra donne, con braccia squisitamente belle, è lì che illumina
tutto ciò che la circonda, Oh Signore dei daitya. Tu dovresti vederla.
93. "Oh Signore, qualsiasi gioiello, pietre preziose, elefanti, cavalli ed
qualsiasi cosa c'è nei tre mondi, tutto ciò ora è in casa tua.
94. "Airavata, gemma fra gli elefanti, è stato portato via da Indra e così anche
questo albero di Parijata ed il cavallo Uccaihsravas.
95. "Qui sta nel Tuo cortile il carro meraviglioso portato dai cigni, una gemma
meravigliosa (della sua classe). È stato portato qui da Brahma a chi
originalmente appartiene.
96. "Ecco il tesoro chiamato Mahapadma portato dal Dio della ricchezza. E
l'oceano diede una ghirlanda chiamata Kinjalkini fatta da fiori di loto
inalterabili.
97. 'In casa Tua sta l'ombrello d'oro di Varuna. Ed ecco il carro eccellente che
era precedentemente di Prajapati.
98. Da Te, Oh Signore, l'arma di potere della Morte chiamata Utkrantida è stata
portata via. Il cappio del re degli oceani è fra i possedimenti di Tuo fratello.
99. "Nishumbha ha ogni tipo di gemma prodotta nel mare. Il Dio del Fuoco gli
diede anche due indumenti che sono purificati dal fuoco.
100. "Così, Oh Signore degli asura, tutte le gemme sono state portate da Te.
Perché questa bella signora-gioiello non è afferrata da Te?". Disse il Rishi:
101-102. Sentendo queste parole da Chanda e Munda, Shumbha spedì Sugriva il
grande asura come messaggero alla Devi. Lui disse:
103. "Vai e dille questo con mie parole e fai la cosa in tale maniera che lei
possa venire rapidamente a me in amore."
104. Lui andò là dove stava la Devi, in un posto molto bello sulla montagna e le
parlò con parole dolci e graziose. Il messaggero disse:
105-106. "Oh Devi, Shumbha, signore degli asura è il sovrano supremo dei tre
mondi. Spedito da lui come messaggero, io sono venuto qui alla Tua presenza.
107. 'Presta attenzione a quello che è stato detto da lui al quale comando
nessuno fra i deva ha mai resistito e che ha vinto tutti i nemici degli asura:
108. '(Lui dice), "Tutti i tre mondi sono miei ed i deva sono obbedienti a me.
Io godo di tutte le loro lepri date in sacrificio.
109-110. "Tutte le gemme di prima qualità nei tre mondi sono di mio possesso; e
così come la gemma tra gli elefanti, Airavata, il veicolo del re dei deva,
portato via da me. I deva stessi offrirono a me con saluti quella gemma tra i
cavalli chiamato Uccaisravas che sorse dal mescolamento dell'oceano di latte.
111. "Oh bella signora, qualsiasi altro oggetto raro esisteva fra i deva, i
gandharva e naga ora è mio.
112. "Noi ti reputiamo, Oh Devi, come il gioiello fra le donne nel mondo. Tu che
sei così, vieni con me, siccome noi godiamo dei migliori oggetti.
113. "Prendi ciò che vuoi da me o dal mio più giovane fratello Nishumbha dalla
grande prodezza, Oh signora dagli occhi traballanti, perchè tu sei in verità un
gioiello.
114. "Ricchezza, grande ed oltre ogni paragone, Tu otterrai sposandomi. Pensa a
questo nella Tua mente, e diventa mia moglie". ' disse Il Rishi:
115-116. Così detto, Durga l'adorabile e di lieto auspicio, da cui questo
universo è sostenuto, poi divenne serena e disse queste parole al messaggero.
Disse la Devi:
117-118. "Tu hai parlato in verità; nulla di falso è stato emesso da te in
questa questione. Shumbha è davvero il sovrano dei tre mondi e similmente lo è
anche Nishumbha.
119. "Ma in questa questione, come può ciò che è stato promesso essere reso
falso? Senti che promessa avevo già fatto con un po' di stupidità.
120. "Colui che mi conquista in battaglia, rimuove il mio orgoglio ed è mio pari
ed è forza nel mondo, sarà mio marito."
121. "Così lascia che Shumbha venga qui, o Nishumbha il grande asura. Vincendomi
qui, gli permetterò presto di prendere la mia mano in matrimonio. Perché
rimandare?". Il messaggero disse:
122-123. 'Oh Devi, Tu sei altezzosa. Non parlare così di fronte a me. Quali
uomini nei tre mondi staranno in piedi di fronte a Shumbha e Nishumbha?
124. 'Tutti i deva, in verità, non possono sostenere un faccia a faccia in
battaglia neanche con altri asura. Perché menzionare te, Oh Devi, una sola
donna?
125. "Indra e tutti gli altri deva non potevano stare in piedi in battaglia
contro Shumbha e gli altri demoni, come potrai tu, una donna, affrontarli?
126. "Sulla mia stessa parola, vai da Shumbha e Nishumbha. Permetti di non
andare da loro con la Tua dignità persa, trascinata dai capelli.". disse la
Devi:
127-128. "Sì, lo è; Shumbha è forte e così anche Nishumbha è molto eroico! Cosa
posso fare se tempo fa ho preso il mio strano voto?
129. "Ritorna, e dì attentamente al signore degli asura tutto ciò che ho detto;
permettigli di fare qualunque cosa lui considera corretto.". Qui finisce il
quinto capitolo chiamato "la conversazione della Devi col messaggero" del
Devi-mahatmya dal Markandeya Purana durante il periodo di Savarni, il Manu.
1-2. Il messaggero, pieno di indignazione al sentire le parole della Devi,
ritornò e riferì il colloquio in dettaglio al re dei daitya.
3-4. Poi il monarca degli asura, adirato al sentire quel rapporto dal suo
messaggero, disse a Dhumralocana, un capo di una tribù dei daitya: "Oh
Dhumralochana, affrettati insieme col tuo esercito e porta qui con la forza
quella bisbetica, tormentala trascinandola per i capelli.
5. "O se qualcun'altro si erge come suo salvatore, lascia che sia ucciso, sia
lui un dio, un yaksa o un gandharva!". Disse Il Rishi:
6-7. Poi l'asura Dhumralochana, comandato così da Shumbha se ne andò rapidamente,
accompagnato da sessantamila asura.
8. Al vedere la Devi che stava sulla montagna nevosa, lui chiese ad alta voce a
lei: "Vieni al cospetto di Shumbha e Nishumbha.
9. "Se Tu ora non andrai dal mio signore con piacere, ti prenderò con la forza e
ti tormenterò trascinandoti per i capelli!". La Devi disse:
10-11. "Tu sei mandato dal signore degli asura, possente ed accompagnato da un
esercito. Se tu così mi prendi con la forza allora cosa posso fare a te?".
Disse
Il Rishi:
12-13. Così detto, l'asura Dhumralochana corse verso di lei e quindi Ambika lo
ridusse in cenere con il solo sforzo del suono 'om'.
14. Poi il grande esercito di asura fu irritato e fece piovvere su Ambika frecce
acute, giavellotti, ed asce.
15. Poi il leone, veicolo della Devi, scuotendo la sua criniera con rabbia e
facendo il ruggito più terrificante, precipitò sull'esercito degli asura.
16. Degli asura, furono macellati con un colpo della sua zampa anteriore, altri
dalla sua bocca ed altri grandi asura calpestati dalle sue zampe posteriori.
17. Il leone, coi suoi artigli, strappò via i cuori di alcuni e troncò teste con
un colpo della zampa.
18. E troncò braccia e teste ad altri asura, e scuotendo la sua criniera bevve
il sangue dai cuori di altri.
19. In un momento tutto quell'esercito fu distrutto da quel leone euforico e
molto adirato che portava la Devi.
20-21. Quando Shumbha, il signore degli asura, sentì che Dhumralocana era stato
ucciso dalla Devi e che tutto il suo esercito era stato distrutto dal leone
della Devi, si infuriò, il suo labbro vibrò e lui comandò ai due possenti Chanda
e Munda:
22-23. "Oh Chanda, Oh Munda, andate là con grandi forze, e portatela velocemente
qui trascinandola per i suoi capelli o legandola. Ma se avete qualche dubbio
facendo questo, allora lasciate che gli asura la colpiscano in battaglia con
tutte le loro armi.
24. "Quando quella bisbetica è ferita ed il suo leone abbattuto, afferrate
quell'Ambika, legatela e portatela rapidamente!". Qui finisce il sesto capitolo
chiamato "L'Uccisione di Dhumralochana" della Devi-mahatmya dal Markandeya Purana
durante il periodo di Savarni, il Manu.
1-2. Poi al suo comando gli asura, completamente armati, e con Chanda e Munda
alla loro testa, marciarono in ordine quadruplo.
3. Videro la Devi, sorrideva dolcemente, seduta sul leone su una enorme vetta
dorata delle grandi montagne.
4. Sul vederla, alcuni di loro si eccitarono, e fecero lo sforzo di catturarla,
ed altri si avvicinarono, coi loro archi curvati e spade sguainate.
5. Quindi Ambika si arrabbiò terribilmente con quei nemici, e poi nella sua
rabbia la sua espressione divenne scura come inchiostro.
6. Fuori dalla superficie della sua fronte, fiera con ciglia aggrottate, fece
uscire improvvisamente Kali di espressione terribile, armata con una spada e un
cappio.
7-9. Portando le strane cose fatte di crani, decorata con una ghirlanda di
crani, vestita con una pelle di tigre, dovendo molto atterrire con la sua carne
emaciata, con la bocca aperta, terribile con la sua lingua che pende fuori,
avendo profondi e affossati occhi rossastri e riempiendo le regioni del cielo
coi suoi ruggiti, e precipitando impetuosamente e macellando i grandi asura di
quell'esercito, lei divorò quelle orde di nemici dei deva.
10. Afferrando gli elefanti con una mano li gettò nella sua bocca insieme coi
loro uomini di retro e conducenti ed i loro guerrieri e campane.
11. Prendendo similmente nella sua bocca la cavalleria coi cavalli, ed il carro
col suo conducente, li abbatte più spaventosamente coi suoi denti.
12. Lei ne afferrò uno dai capelli ed un altro dal collo; uno lo ha schiacciato
con il peso del piede, ed un altro con il peso del suo corpo.
13. E lei prese con la sua bocca le grandi armate e le armi sparate da quegli
asura e li schiacciò coi denti nella sua furia.
14. Lei distrusse tutte quelle orde di possenti e malvagi asura, ne divorò
alcuni e ne batté altri.
15. Alcuni furono uccisi con la sua parola, alcuni furono colpiti con il cranio,
e altri asura incontrarono la loro morte essendo macinati con l'orlo dei suoi
denti.
16. Nel vedere tutti le schiere di asura abbattuti in un momento, Chanda corse
contro quella Kali che era estremamente terribile.
17. Il grande asura (Chanda) con terribili piogge di frecce, e Munda con dischi
lanciati a migliaia coprirono la Devi dagli occhi terribili.
18. Quei numerosi dischi, scomparendo nella sua bocca, sembrarono tanti globi
solari che scompaiono nel mezzo di una nube.
19. Intanto Kali, che stava ruggendo spaventosamente, i cui denti terribili
stavano brillando all'interno della sua terribile bocca, rise terribilmente con
grande furia.
20. Poi la Devi, montando sul suo grande leone, corse da Chanda ed afferrandolo
dai suoi capelli, troncò la sua testa con la sua spada.
21. Vedendo Chanda abbattuto, anche Munda corse verso di lei. Lei l'abbatté a
terra colpendolo con la sua spada nella sua furia.
22. Vedendo abbattuti i più coraggiosi Chanda e Munda l'esercito rimanente si
spaventò e fuggì in tutte le direzioni.
23. E Kali, tenendo le teste di Chanda e Munda nelle sue mani, si avvicinò a
Chandika e, con parole mescolate ad una risata molto forte, disse:
24. "Qui ti ho portato le teste di Chanda e Munda come due grandi offerte
animali in questo sacrificio di battaglia; Shumbha e Nishumbha puoi ucciderli
tu!". Disse Il Rishi:
25-27. Quindi vedendo quegli asura, Chanda e Munda, portati a lei, la Chandika
di lieto auspicio disse a Kali queste parole allegre: "Poiché mi hai portato
Chanda e Munda, Tu Oh Devi, sarai famosa nel mondo con il nome di Chamunda. Qui
finisce il settimo capitolo chiamato 'L'uccisione di Chanda e Munda della
Devi-mahatmya dal Markandeya Purana, durante il periodo di Savarni, il Manu.
1-3. Dopo che il daitya Chanda fu ucciso e che
Munda fu abbattuto, e molti dei battaglioni furono distrutti, il signore degli
asura, Shumbha, mezzo sopraffatto dalla rabbia, comandò poi la mobilitazione di
tutti le schiere dei daitya:
4. "Ora lascia che gli ottantasei asura,
innalzino le loro armi con tutte le loro forze, e gli ottantaquattro Kambus,
circondati dalle loro proprie armate vadano fuori.
5. "Lascia che le cinquanta famiglie asura di
Kotivirya e le cento famiglie di Dhaumra vadano avanti al mio comando.
6. "Lascia che gli asura Kalaka, Daurhrda, Maurya
e Kalakeya si affrettano al mio comando e che marcino avanti pronti per la
battaglia!".
7. Dopo aver dato questi ordini, Shumbha, il
signore degli asura ed un feroce re andarono avanti, accompagnati da molte
migliaia di grandi armate.
8. Vedendo che quel terribile esercito stava
arrivando, Chandika riempì lo spazio tra la terra ed il cielo col suono
metallico della corda del suo arco.
9. Nel frattempo il suo leone fece un ruggito
molto forte, Oh Re, ed Ambika ingrandì quei ruggiti con l'echeggiare della
campana.
10. Kali, espandendo la sua bocca e riempiendo
ogni direzione col suono (Om), sommerse i rumori della corda del suo arco, della
campana e del leone dai suoi ruggiti terrificanti.
11. Nel sentire quel boato i battaglioni di asura
adirati circondarono il leone, la Devi (Chandika) e Kali su tutti i quattro
lati.
12-13. A questo punto, Oh Re, per annichilire i
nemici dei deva e per il benessere dei supremi deva, là scaturirono, dotate di
grande vigore e forza, alcune Shakti dai corpi di Brahma, Shiva, Guha, Vishnu ed
Indra, e con la forma di quei deva andarono da Chandika.
14. Qualunque fosse la forma di ogni deva,
qualsiasi fossero i suoi ornamenti e veicolo, ogni Shakti avanzò per lottare con
gli asura.
15. In un carro paradisiaco portato da cigni la
Shakti di Brahma che porta un rosario e un Kamandal (brocca per l'acqua) avanzò.
Lei è chiamata Brahmani.
16. Maheshvari arrivò, seduta su un toro, tenendo
un'eccellente tridente, portando braccialetti di grandi serpenti ed adornata con
la falce della luna.
17. Ambika Kaumari, nella forma di Guha che tiene
una lancia in mano e cavalca su un bellissimo pavone, avanzò per attaccare gli
asura.
18. Similmente arrivò la Shakti di Vishnu, seduta
su Garuda, tenendo la conchiglia, il bastone, l'arco e la spada in mano.
19. Anche la Shakti di Hari, che prese la forma
incomparabile di un cinghiale sacrificale, avanzò.
20. Narasimhi arrivò là, prendendo un corpo come
quello di Narasimha, abbattendo le costellazioni con una scrollata della sua
criniera.
21. Similmente Aindri dai mille occhi, tenendo un
fulmine in mano e cavalcando sul signore degli elefanti arrivò come Sakra
(Indra).
22. Poi Shiva, circondato da quelle shakti
(emanazioni) dei deva, disse a Chandika, "Lascia che gli asura siano uccisi
immediatamente da Lei per la mia gratificazione."
23. Quindi dal corpo di Devi uscì fuori la Shakti
di Chandika, più terrificante, molto fiera e gridando come cento sciacalli.
24. E quell'invincibile (Shakti) disse a Shiva,
dai scuri capelli intrecciati: "Vai, mio signore, come ambasciatore alla
presenza di Shumbha e Nishumbha.
25. "Dì questo ai due altezzosi asura e agli
altri asura là assemblati per la battaglia.
26. "Lasciate che Indra ottenga i tre mondi e
lasciate che i deva godano delle oblazioni sacrificali. Voi andate al mondo
inferiore, se desiderate vivere.
27. "Ma se attraverso l'orgoglio di potere siete
ansiosi di andare in battaglia, venite dunque. Lasciate che i miei sciacalli
siano saziati con la vostra carne!".
28. Perciò la Devi che da allora nominò Shiva
stesso come ambasciatore divenne rinomata in questo mondo come Shivaduti.
29. Quei grandi asura, dalla loro parte, sentendo
le parole della Devi comunicate a Shiva, furono riempiti di indignazione ed
andarono dove stava Katyayani.
30. Poi all'inizio gli adirati nemici dei deva
versarono davanti alla Devi piogge di frecce, giavellotti e lance.
31. E facilmente, con le enormi frecce scagliate
dal suo arco, lei spaccò quelle frecce, lance, dardi ed asce lanciate da loro.
32. Poi, di fronte a lui (Shumbha), avanzò
impettita Kali, facendo i nemici a pezzi con la sua lancia e schiacciandoli con
il cranio che teneva in mano.
33. E Brahmani, dovunque si mosse, privò i nemici
del valore e della prodezza spruzzando su loro l'acqua del suo Kamandal.
34. Maheshvari molto adirata uccise i daitya col
suo tridente, e Vaisnavi, col suo disco e Kaumari, col suo giavellotto.
35. Lacerati a pezzi dal fulmine che viene giù su
di loro, lanciato da Aindri, i daitya ed i danava furono abbattuti a centinaia,
ruscelli di sangue sgorgavano dai loro corpi.
36. Fracassati dalla dea a forma di cinghiale (Varahi)
con un soffio del suo naso, feriti nei loro toraci dalla punta della sua zanna e
lacerati dal suo disco, (gli asura) caddero.
37. Narasimhi, riempiendo tutte le direzioni ed il
cielo coi suoi ruggiti, vagabondava nella battaglia divorando altri grandi asura
lacerati dai suoi artigli.
38. Demoralizzati dalla risata violenta di
Shivaduti, gli asura caddero a terra; allora lei divorò chi era caduto.
39. Vedendo l'adirata schiera di Matr che
schiacciava i grandi asura in vari modi, le truppe dei nemici dei deva
fuggirono.
40. Vedendo gli asura molestati dalla schiera di
Matr che si davano alla fuga, il grande asura Raktabija, in collera, avanzò a
grandi passi per lottare.
41. Ogni qualvolta dal suo corpo precipitava al
suolo una goccia di sangue subito si alzavano dalla terra asura della sua
statura.
42. I grandi asura lottarono con la shakti di
Indra con bastoni nella mano; poi anche Aindri colpì Raktabija col suo fulmine.
43. Il sangue fluì rapidamente e profusamente da
lui che fu ferito dal fulmine. Dal sangue si ersero (freschi) combattenti della
sua forma e valore.
44. Come molte gocce di sangue caddero dal suo
corpo, così molte persone si ersero, col suo coraggio, forza e valore.
45. E quelle persone nate dal suo sangue
lottarono con le Matr in una maniera ancora più terribile, lanciando le armi più
formidabili.
46. E di nuovo quando la sua testa fu ferita
dalla caduta del suo fulmine, il suo sangue fluì e da lì nacquero persone a
migliaia.
47. Vaisnavi lo colpì col suo disco nella
battaglia, Aindri colpì quel signore degli asura col suo bastone.
48. Il mondo fu invaso da migliaia di grandi
asura che erano della sua stessa statura e che sorsero dal sangue che era fluito
da lui quando fu ferito dal disco di Vaisnavi.
49. Kaumari colpì il grande asura Raktabija con
la sua lancia, Varahi con la sua spada e Mahesvari col suo tridente.
50. Ed anche Raktabija, il grande asura, pieno di
collera, colpì separatamente ognuno delle Matr col suo bastone.
51. Dal ruscello di sangue che cadde a terra
quando ricevette ferite multiple dalle lance, dardi e le altre armi, nacquero
centinaia di asura.
52. E quegli asura nati dal sangue di Raktabija
pervasero il mondo intero; Osservando ciò i deva furono intensamente allarmati.
53-54. Vedendo i deva demoralizzati, Chandika
rise e disse a Kali, "O Chamunda, spalanca bene la tua bocca; con questa bocca
rapidamente prendi le gocce di sangue generate dal colpo della mia arma e
(anche) i grandi asura nati dalle gocce di sangue di Raktabija.
55. "Vai nel campo di battaglia, divorando i
grandi asura che sgorgano da lui. Così possano questi daitya, con il loro sangue
vuotato, perire.
56. "Se tu continui a divorarli, non potranno
nascere altri fieri asura!". Avendola comandata così, la Devi allora lo ferì col
suo dardo.
57. Poi Kali bevve il sangue di Raktabija con la
sua bocca. Poi lui colpì Chandika col suo bastone.
58-60. Il colpo del suo bastone non le provocò
alcun dolore. E dal suo corpo colpito il sangue fluì copiosamente dovunque ma
Chamunda l'ingoiò con la sua bocca. Chamunda divorò quei grandi asura che
saltarono fuori dal flusso di sangue nella sua bocca, e bevve il sangue di
Raktabija.
61. La Devi (Kausiki) ferì Raktabija con il suo
dardo, il fulmine, le frecce, le spade, e le lance, mentre Chamunda continuò a
bere il suo sangue.
62. Colpito con una moltitudine di armi e senza
sangue, il grande asura (Raktabija) cadde a terra, Oh Re.
63. Quindi i deva raggiunsero grande gioia, Oh
Re. Il gruppo di Matr che derivavano da loro ballarono inebriate dal sangue. Qui
finisce l'ottavo capitolo chiamato "L'uccisione di Raktabija" della
Devi-mahatmya dal Markandeya Purana, durante il periodo di Savarni il Manu.
1-3. "E' meraviglioso che Lei, adorabile signore,
mi abbia riferito della grandezza dell'atto della Devi nell'uccidere Raktabija.
Io desidero sentire ulteriormente quello che facevano i molto adirati Shumbha e
Nishumbha dopo che Raktabija fu ucciso." Il Rishi disse:
4-5. Dopo che Raktabija e gli altri asura furono
uccisi nella lotta, Shumbha e Nishumbha andarono in una collera sconfinata.
6. Irritato nel vedere il suo grande esercito
battuto, Nishumbha corse allora in avanti con i principali eserciti degli asura.
7. Di fronte a lui, dietro e su ambo i lati
c'erano grandi asura, adirati e mordendosi le labbra, avanzarono per uccidere la
Devi.
8. Anche Shumbha, possente in valore, andò
avanti, adirato circondò con le sue truppe Chandika per ucciderla dopo che aveva
lottato insieme alle Matr.
9. Un duro combattimento è poi cominciato tra la
Devi da un lato e Shumbha e Nishumbha dall'altro che, come due nuvole tuonanti,
lanciarono la più tempestosa pioggia di frecce su di lei.
10. Chandika con numerose frecce divise
rapidamente le frecce lanciate dai due asura e colpì i due signori degli asura
sui loro arti con tutte le sue armi.
11. Nishumbha, impugnando una spada affilata ed
un brillante scudo, colpì il leone, il grande veicolo della Devi, sulla testa.
12. Quando il suo veicolo fu colpito, la Devi
recise rapidamente la superba spada di Nishumbha con una freccia molto affilata
ed anche il suo scudo sul quale erano disegnate otto lune.
13. Quando il suo scudo fu spaccato e la sua
spada rotto, l'asura lanciò la sua lancia; ed anche quel missile, come avanzò
verso lei, fu diviso in due dal suo disco.
14. Poi il danava Nishumbha, gonfiandosi di
collera, afferrò un dardo; ed anche quello, appena arrivò, la Devi lo polverizzò
con un colpo del suo pugno.
15. Brandendo poi il suo bastone, lui lo lanciò
contro Chandika; spaccato dal tridente della Devi, anche quello si ridusse in
cenere.
16. Poi la Devi assalì l'eroico danava che
avanzava con un'ascia da battaglia in mano, e lo stese a terra.
17. Quando suo fratello Nishumbha dalla prodezza
terrificante precipitò a terra, (Shumbha) fu estremamente infuriato, ed avanzò
per uccidere Ambika.
18. Stando in piedi nel suo carro e possedendo
armi eccellenti nelle sue lunghe ed incomparabili otto braccia, lui splendeva
pervadendo il cielo intero.
19. Vedendolo avvicinare, la Devi soffiò nella
sua conchiglia, e fece un suono metallico con la corda del suo arco che fu
estremamente insopportabile.
20. E (la Devi) riempì tutte le direzioni col
tintinnio della sua campana che distrugge la forza di tutte le schiere di
daitya.
21. Il leone riempì il cielo, la terra e le dieci
direzioni del cielo con ruggiti così forti che fecero abbandonare agli elefanti
il loro passo violento.
22. Poi Kali, saltando nel cielo verso l'alto
(venne in giù) e colpì la terra con ambo le mani; tutti i suoni precedenti
furono affogati dal suo rumore.
23. Shivaduti fece una forte di risata di
malaugurio, gli asura furono spaventati da quei suoni, e Shumbha cadde in un'ira
estrema.
24. Come Ambika disse, "Oh malvagio, fermati,
fermati", i deva collocati nel cielo la consolarono con le parole, "Sii
vittoriosa!".
25. La lancia scagliata da Shumbha, fiammeggiando
ancora più terribilmente e splendente come una massa di fuoco, si stava
avvicinando ma fu messa fuori uso dalla Devi con un grande tizzone ardente.
26. Lo spazio tra i tre mondi fu pervaso dal
ruggito simile ad un leone di Shumbha, ma fu soffocato dal tuono terribile della
Devi, Oh Re.
27. La Devi divise le frecce sparate da Shumbha,
ed anche Shumbha divise le frecce lanciate da lei, ognuno con le sue frecce
acuminate a centinaio e migliaia.
28. Poi Chandika si arrabbiò e lo colpì con un
tridente. Perciò ferito, lui svenne e precipitò a terra.
29. Poi Nishumbha, riguadagnando coscienza
afferrò il suo arco e colpì con frecce la Devi, Kali ed il leone.
30. Ed il signore dei danuja, il figlio di Diti,
tirando fuori innumerevoli armi, coprì Chandika con una miriade di dischi.
31. Allora Bhagavati Durga, la distruttrice delle
difficoltà e delle afflizioni si arrabbiò e ruppe quei dischi e quelle frecce
con le sue proprie frecce.
32. Quindi Nishumbha, circondato dalle armate di
daitya, afferrando rapidamente il suo bastone, corse verso Chandika per
ucciderla.
33. Come lui stava correndo verso di lei,
Chandika distrusse il suo bastone con la sua spada affilata; e lei prese un
dardo. 34. Come Nishumbha, l'afflittore dei deva, stava avanzando col dardo in
mano, Chandika lo ferì al cuore lanciando rapidamente il suo dardo.
35. Dal cuore di Nishumbha, ferito dal dardo,
uscì fuori un'altra persona di grande forza e valore esclamando (alla Devi)
"Fermati!".
36. Poi la Devi, ridendo ad alta voce, troncò la
sua testa con la spada mentre stava uscendo dal cuore. Quindi lui precipitò a
terra.
37. Il leone divorò poi quegli asura cui aveva
spezzato il collo coi suoi denti, e Kali e Shivaduti ne divorarono altri.
38. Dei grandi asura perirono colpiti dalla
lancia di Kaumari. Altri furono respinti dallo spruzzo dell'acqua purificata
dall'incantesimo di Brahmani.
39. Altri caddero colpiti da un tridente
maneggiato da Mahesvari; alcuni furono polverizzati a terra dai colpi del muso
di Varahi.
40. Dei danava furono tagliati a pezzi dal disco
di Vaisnavi, ed altri di nuovo dal fulmine uscito dal palmo di Aindri.
41. Degli asura perirono, alcuni fuggirono dalla
grande battaglia, ed altri furono divorati da Kali, Shivaduti ed il leone. Qui
finisce il nono capitolo chiamato "l'Uccisione di Nishumbha" della Devi-mahatmya
dal Markandeya Purana durante il periodo di Savarni, il Manu.
1-3. Vedendo suo fratello Nishumbha ucciso, caro
a lui come la sua vita, ed il suo esercito battuto, Shumbha arrabbiato disse:
"Oh Durga gonfiata dalla forza della tua fierezza, non mostrare il tuo orgoglio
(qui). Benché tu sia esageratamente altezzosa, Tu, che ricorri alla forza di
altri, combatti!".
La Devi disse:
4-5. "Sono qui nel mondo tutta da sola. Chi altro
sta con me? Vedi, Oh vile, queste Dee, che non sono altro che i miei propri
poteri, entreranno in me stessa!"
6. Poi tutte, Brahmani ed il resto furono
assorbite nel corpo della Devi. Ambika così rimase da sola.
La Devi disse:
7-8. "Le numerose forme che qui proiettai con il
mio potere sono state riassorbite da me, ed ora sto qui da sola. Sii tenace in
combattimento." Disse Il Rishi:
9-10. Poi cominciò una battaglia terribile tra
loro due, la Devi e Shumbha, mentre tutti i deva e gli asura stavano guardando.
11. Con piogge di frecce, con armi affilate e
missili spaventosi i due presero parte di nuovo in un combattimento che spaventò
tutti i mondi.
12. Poi il signore dei daitya ruppe i missili
divini che Ambika lanciava a centinaia con armi che li respingevano.
13. Con fiere grida di om e mantra simili,
Paramesvari ruppe allegramente gli eccellenti missili che lui lanciava.
14. Poi l'asura coprì la Devi con centinaia di
frecce, e la Devi in collera con le sue frecce spaccò il suo arco.
15. E quando l'arco fu rotto il signore del
daitya prese la sua lancia. Con un disco, la Devi spezzò anche la lancia che
teneva in mano.
16. Di seguito il monarca supremo dei daitya,
prendendo la sua spada brillante come il sole ed il lucente scudo con le
immagini di cento lune, corse verso la Devi in quello stesso momento.
17. Nel momento in cui lui stava correndo in
avanti, Chandika spezzò la sua spada con frecce acuminate scoccate dal suo arco,
così come il suo scudo brillante come i raggi solari.
18. Col suo arco rotto, coi suoi destrieri
uccisi, senza un auriga, il daitya prese poi la sua terribile mazza pronto ad
uccidere Ambika.
19. Con frecce acuminate, lei ruppe la mazza di
Shumbha che stava correndo verso di lei. Anche allora, alzando il suo pugno, lui
corse rapidamente verso di lei.
20. Il re dei daitya batté il suo pugno sul cuore
della Devi, ed anche la Devi con il suo palmo lo colpì sul torace.
21. Il re dei daitya, ferito dal colpo del suo
palmo precipitò a terra, ma lui si rialzò immediatamente di nuovo.
22. Afferrando la Devi, saltò e salì in alto nel
cielo. Anche Chandika, senza alcun appoggio sotto ai piedi, lottò con lui.
23. Allora il daitya (Shumbha) e Chandika
combatterono come mai prima, l'un contro l'altro nel cielo, in stretto contatto,
sorprendendo i Siddha ed i saggi.
24. Ambika poi, dopo aver combattuto a lungo con
lui, l'alzò su, lo rigirò e lo fece volare a terra.
25. Volando in questo modo, il malvagio Shumbha
giunse a terra e, alzando il suo pugno, in fretta corse avanti desiderando di
uccidere Chandika.
26. Vedendo quel signore di tutto il popolo dei
daitya avvicinarsi, la Devi, ferendolo sul torace con un dardo, lo gettò giù a
terra.
27. Ferito dal dardo appuntito della Devi lui
cadde esanime al suolo, scuotendo l'intero pianeta coi suoi mari, isole e
montagne.
28. Quando quel malvagio (asura) fu ucciso,
l'universo divenne felice e riguadagnò la pace perfetta, ed il cielo si
illuminò.
29. Le nubi fiammeggianti che prima troneggiavano
divennero tranquille, ed i fiumi tornarono ai loro corsi quando (Shumbha) laggiù
fu colpito.
30. Quando egli fu ucciso, le menti di tutti i
deva divennero felicissime, ed i Gandharva cantarono piacevolmente.
31-32. Altri suonarono (i loro strumenti), e le
ninfe ballarono; venti favorevoli soffiarono; il sole divenne molto brillante; i
fuochi sacri arsero pacatamente e tranquilli divennero i suoni strani che erano
sorti da diverse direzioni. Qui finisce il decimo capitolo chiamato "L'Uccisione
di Shumbha" della Devi-mahatmya dal Markandeya Purana, durante il periodo di
Savarni il Manu.
1-2. Quando il grande signore degli asura fu
ucciso dalla Devi, Indra e gli altri deva, condotti da Agni, con i loro bisogni
soddisfatti e con le loro faccie allegre che illuminano tutto intorno, lodarono
Lei, Katyayani: I deva dissero:
3. "Oh Devi, Tu che rimuovi le sofferenze dei
tuoi supplicanti, sii benevola. Sii propizia, Oh Madre del mondo intero. Sii
benevola, Oh Madre dell'universo. Proteggi l'universo. Tu sei, Oh Devi, la
sovrana di tutto ciò che si muove ed è immobile.
4. "Tu sei l'unico substrato del mondo, perché Tu
esisti nella forma della terra. Da Te, che esisti nella forma dell'acqua, tutto
questo universo è gratificato, Oh Devi di valore inviolabile!
5. "Tu sei il potere di Vishnu, e hai valore
senza fine. Tu sei la maya (illusione) primordiale che è la fonte dell'universo;
da Te tuttol'universo è stato gettato nell'illusione. Oh Devi. Se diventi
benevola, divieni la causa della finale emancipazione in questo mondo.
6. "Tutti gli uomini sono tuoi aspetti, Oh Devi;
così come tutte le donne nel mondo, forniti da te con vari attributi. Da Te
sola, la Madre, questo mondo è riempito. Quale degno encomio ci può essere per
Te che sei l'espressione primaria e secondaria della natura?
7. "Quando Tu sei stata lodata come
l'incarnazione di tutti gli esseri, la Devi (la splendente), ed elargitrice del
godimento e della liberazione, quali parole, comunque eccellenti, possono
lodarti?
8. "Saluti a Te, Oh Devi Narayani, Tu che risiedi
come intelligenza nei cuori di tutte le creature, e dai godimento e liberazione.
9. "Saluti a Te, Oh Narayani, Tu che, nella forma
dei minuti, dei momenti e delle altre divisioni di tempo, provochi il
cambiamento nelle cose, e hai (così) il potere di distruggere l'universo.
10. "Saluti a Te, Oh Narayani, Tu che sei il
buono di tutte le bontà, Oh Devi di lieto auspicio, che realizzi ogni cosa, la
datrice di rifugio, Oh Gauri dai tre occhi!
11. "Saluti a Te, Oh Narayani, Tu che hai il
potere della creazione, del sostenimento e della distruzione e che sei eterna.
Tu sei il substrato e l'incarnazione dei tre guna.
12. "Saluti a Te, Oh Narayani, Tu che sei intenta
a salvare l'abbattuto e l'angosciato che prende rifugio in Te. Oh Tu, Devi che
rimuovi le sofferenze di tutti!
13. "Saluti a Te, Oh Narayani, Tu che viaggi nel
carro paradisiaco portato da cigni e che assumi la forma di Brahmani, Oh Devi
che spruzzi acqua con l'erba di Kusa.
14. "Saluti a Te, Oh Narayani, Tu che porti il
tridente, la luna ed il serpente, e cavalchi un grande toro, e che hai la forma
di Mahesvari.
15. "Saluti a Te, Oh Narayani, Tu che sei
assistita dal pavone e dal gallo, e che porti una grande lancia. Oh Tu che sei
innocente e prendi la forma di Kaumari.
16. "Saluti a Te, Oh Narayani, Tu che porti le
grandi armi come la conchiglia, il disco, il bastone e l'arco, e prendi la forma
di Vaisnavi, sii benevola.
17. "Saluti a Te, Oh Narayani, Tu che porti un
formidabile ed enorme disco, e sollevi la Terra con la tua zanna, Oh Devi di
lieto auspicio che hai la forma di un cinghiale.
18. "Saluti a Te, Oh Narayani, Tu che, nella
forma fiera di un uomo-leone, metti tutti i tuoi sforzi per sconfiggere i
daitya, Oh Tu che possiedi la benevolenza di salvare i tre mondi.
19. "Saluti a Te, Oh Narayani, Tu che hai un
diadema ed un grande fulmine, che abbagli con mille occhi, e che portasti via la
vita di Vrtra, Oh Aindri!
20. "Saluti a Te, Oh Narayani, Tu che nella forma
di Shivaduti sconfiggesti i possenti eserciti del daitya, Oh Tu di forma
terribile e voce possente!
21. "Saluti a Te, Oh Narayani, Tu che hai una
faccia terribile con zanne, e che sei adornata con una ghirlanda di teste,
Chamunda, Oh uccisore di Munda!
22. "Saluti a Te, Oh Narayani, Tu che sei la
buona fortuna, la modestia, la grande saggezza, la fede, il nutrimento e Svadha,
Oh Tu che sei inamovibile, Oh Tu che sei la grande notte e la grande Illusione.
23. "Saluti a Te, Oh Narayani, Tu che sei
intelligenza e Sarasvati, la migliore, la prosperità, la consorte di Vishnu, la
scura, la natura, sii benevola.
24. "Oh Regina di tutti, Tu che esisti nella
forma di tutti, e possiedi ogni forza, ci salvaci dall'errore, Oh Devi. Saluti a
Te, Devi Durga!
25. "Possa questa Tua espressione benigna
adornata con tre occhi, proteggerci da tutte le paure. Saluti a Te, Oh
Katyayani!
26. "Terribile con fiamme, distruttrice di tutti
gli asura, il Tuo tridente ci protegga dalla paura. Saluti a Te, Oh Bhadrakali!
27. "Possa la Tua campana che riempie il mondo
col suo tintinnio, e distrugge la prodezza dei daitya, proteggerci, Oh Devi come
una madre protegge i suoi bambini, da ogni male.
28. "Possa la Tua spada, imbrattata con una melma
di sangue e grasso degli asura e con raggi lucenti, essere per il nostro
benessere, Oh Chandika ci inchiniamo a Te.
29. "Quando sei soddisfatta, Tu distruggi ogni
malattia, ma quando sei adirata Tu rendi vane ogni brama di desideri. Nessuna
calamità succede agli uomini che ti hanno ricercato. Quelli che ti hanno
ricercato diventano veramente un rifugio per gli altri.
30. "E questo massacro che Tu, Oh Devi,
moltiplicando la tua forma in molte altre, hai fatto sui grandi asura che odiano
la rettitudine, Oh Ambika, chi altro lo può fare?
31. "Chi è eccetto Te nelle scienze, nelle sacre
scritture e nei detti Vedici la luce, la lampada della finezza? (Ancora) Tu fai
girare di nuovo e di nuovo questo universo all'interno dell'oscurità densa delle
profondità dell'attaccamento.
32. "Dove ci sono rakshasa (demoni) e serpenti
con veleno virulento, dove ci sono nemici ed orde di ladri, dove ci sono
conflagrazioni nella foresta, là e in mezzo al mare, Tu risiedi, e salvi il
mondo.
33. "Oh Regina dell'universo, Tu proteggi
l'universo. Come anima dell'universo, Tu sostieni l'universo. Tu sei la Dea
degna di essere adorata dal Dio dell'universo. Quelli che a Te si prostrano in
devozione diventano il rifugio dell'universo.
34. "Oh Devi, sii lieta e proteggici sempre dalla
paura dei nemici, come Tu hai fatto proprio adesso vincendo sugli asura. E
distruggi rapidamente i peccati di tutti i mondi e le grandi calamità che sono
uscite dal maturare di cattivi indizi.
35. "Oh Devi Tu che rimuovi i dolori
dell'universo, sii benevola con noi che ci siamo prostrati a Te. Oh Tu degna
dell'adorazione degli abitanti dei tre mondi, sii datrice di benedizioni ai
mondi." La Devi disse:
36-37. "Oh Deva, sono pronta a darvi un
vantaggio. Scegliete qualsiasi vantaggio desideriate nella vostra mente per il
bene del mondo. Io l'accorderò!".
I deva dissero:
38-39. "Oh Regina di tutti, alla stessa maniera
devi distruggere tutti i nostri nemici e tutte le afflizioni dei tre mondi. La
Devi disse:
40-41. 'Quando la ventottesima età è arrivata
durante il periodo di Avaisvsvata Manu, rinasceranno due altri grandi asura,
Shumbha e Nishumbha.
42. "Nasceranno dall'utero di Yasoda (la madre di
Krishna), nella casa del pastore Nanda, e girando tra le montagne di Vindhya, io
li distruggerò entrambi.
43. 'Ed essendo di nuovo incarnati in una forma
molto terribile sulla terra, io ucciderò i danava che sono i discendenti di
Vipracitti.
44. "Quando divorerò i fieri e grandi asura
discendenti di Vipracitti, i miei denti diverranno rossi come il fiore di
melograno.
45. "Perciò quando i deva in cielo ed i uomini
sulla terra mi lodano, si parlerà sempre di me come quella dai denti rossi.
46. "E di nuovo quando non ci sarà pioggia per un
periodo di cento anni, propiziata dai muni (saggi) nascerò sulla terra dominata
dalla siccità ma non sarò generata da nessuna madre.
47. "Poi diventerò il muni con cento occhi e così
umanità mi glorificherà come il saggio dai cento occhi.
48. "In quel tempo, Oh deva manterrò il mondo
intero con vegetali che sostengono la vita, usciti fuori dal mio corpo cosmico,
fino a piogge insorte.
49. "Sarò poi famosa sulla terra come Sakambhari.
In quel periodo io ucciderò i grandi asura chiamati Durgama.
50-53. "Perciò avrò il nome celebre di Durgadevi
e di nuovo, prendendo una forma terribile sulla montagna Himalaya, distruggerò i
rakshasa (demoni) per la protezione dei muni (saggi). Poi tutti i muni,
inarcando riverentemente i loro corpi, mi loderanno, per cui avrò il nome
celebre di Bhimadevi. Quando l'asura chiamato Aruna progetterà la grande
devastazione dei tre mondi, prendendo la forma di uno sciame di api, ucciderò il
grande asura per il bene del mondo.
54-55. "E poi persone mi loderanno ovunque come
Bhramari. Così ogni qualvolta arriveranno i guai per causa dei danava mi
incarnerò e distruggerò i nemici." Qui finisce l'undicesimo capitolo chiamato
"Inno a Narayani" della Devi-mahatmya dal Markandeya Purana, durante il periodo
di Savarni il Manu.
1-2. "E chiunque con mente concentrata pregherà
su di me con questi inni potrò senza dubbio togliere ogni suo guaio.
3. "E così come quelli che loderanno la storia
della distruzione di Madhu e Kaitabha e la sconfitta di Nishumbha.
4-5. "Ed anche a quelli che, con mente
concentrata, ascolteranno con devozione questo sublime poema sulla mia grandezza
nell'ottavo, nel nono e nel quattordicesimo giorno delle due settimane, a loro
nulla di sbagliato accadrà, né calamità che sorgono da atti sbagliati, né
povertà e mai avverrà separazione dagli amati.
6. "Lui non sperimenterà la paura dei nemici, o
dei ladri, o dei re, o delle armi, del fuoco e delle inondazioni.
7. "Quindi questo poema sulla mia grandezza deve
essere cantato da uomini con menti concentrate ed ascoltato sempre con
devozione; perciò esso è il corso supremo del benessere.
8. "Possa questo poema sulle mie glorie togliere
tutte le calamità epidemiche, come anche le triplici calamità naturali.
9. "Non abbandonerò mai il luogo del mio
santuario dove questo poema verrà cantato ogni giorno, là la mia presenza è
sicura.
10. "Quando un sacrificio è offerto, durante
l'adorazione, nella cerimonia del fuoco ed ad una grande festa, questo poema sui
miei atti deve essere cantato e deve essere sentito.
11. "Io accetterò con amore i sacrifici e le
adorazioni che saranno compiute, come pure l'offerta al fuoco sacro che è
comunque offerta fatta a me, laddove sono fatti con dovuta conoscenza (di
sacrificio) o non.
12-13. "Durante la stagione autunnale, quando la
grande adorazione annuale è compiuta, l'uomo che ascolta questa mia
glorificazione con devozione certamente potrà, attraverso la mia grazia, essere
liberato da tutti i guai ed essere benedetto con ricchezza, grano e bambini.
14. "Ascoltando questa glorificazione, i miei
aspetti di lieto auspicio, i miei atti di valore, la mia prodezza nelle
battaglie, l'uomo diviene senza paura.
15. "Per coloro che ascolteranno questa mia
glorificazione i nemici periranno, accumulerà benessere e la famiglia si
allieterà.
16. "Lasciate che si ascolti questa
glorificazione dappertutto, ad una cerimonia propiziatoria, sognando un incubo e
quando c'è una cattiva influenza dei pianeti.
17. "Il malefici si abbassano, come pure
l'influenza non favorevole dei pianeti, ed il cattivo sogno visto dagli uomini
si tramuta in un buon sogno.
18. "Crea la pace in bambini posseduti dai
cattivi spiriti, ed è il miglior promotore dell'amicizia fra gli uomini quando
c'è divisione nella loro unione.
19. "Diminuisce efficacemente il potere di tutti
gli uomini di cattivi modi. I demoni, spiritelli, ed orchi sono distrutti da
questo cantico.
20-30. "Questa glorificazione porta il devoto
molto vicino a me. Ed ascoltando anche solo una volta questa santa storia sarà
come fare tutte le offerte del bestiame bovino più eccellente, di fiori ed
incensi, o di profumi e lampade, offrire cibo ai Brahmana, fare oblazioni,
offrire l'acqua consacrata e varie altre offerte e regali, o come fare in un
anno le adorazioni giorno e notte. Cantare e sentire la storia delle mie
manifestazioni rimuove i peccati, concede salute perfetta e protegge dagli
spiriti cattivi; e quando si ascolta la mia impresa marziale dell'uccisione dei
cattivi daitya gli uomini non avranno paura dei nemici. E gli inni annunciati da
voi, dai saggi divini, e da Brahma fanno diventare la mente pia. Colui che è
perduto su una macchia solitaria in una foresta, o è circondato dal fuoco della
foresta, o che è circondato da ladri in una landa desolata, o che è catturato da
nemici, o che è perseguito da un leone, o tigre, o da elefanti selvatici in una
foresta, o che, sotto gli ordini di un re adirato, è condannato a morte, o è
stato imprigionato, o che è scaraventato fuori dalla sua barca da una tempesta
nel grande mare, o che è nella battaglia più terribile sotto una pioggia di
armi, o che è tra i generi di guai più terribili, o che è afflitto con dolore;
tale uomo nel ricordare questa mia storia è salvato dalle sue difficoltà.
Attraverso il mio potere, leoni, ladri, nemici ecc., fuggono via da colui che
ricorda questa mia storia."
Il Rishi disse:
31-32. Avendo così parlato l'adorabile Chandika,
fiera in prodezza, svanì improvvisamente anche se i Deva la stavano
contemplando.
33. I loro nemici erano stati uccisi, tutti i
deva furono anche liberati dalla paura; tutti loro ripresero i propri doveri
come prima e parteciparono nelle loro parti di sacrifici.
34-35. Quando i grandi valorosi Shumbha e
Nishumbha, i nemici più fieri dei deva, che portarono rovina sul mondo e che
erano impareggiabili in prodezza, furono uccisi dalla Devi in battaglia, i
daitya rimanenti fuggirono a Patala (ndt: un mondo infernale).
36. Così Oh Re, l'adorabile Devi, anche se
eterna, incarnandosi di nuovo e di nuovo, protegge il mondo.
37. Da lei questo universo è ingannato (ndt:
poiché é Maya, l'illusione), ed è lei che crea questo universo. E quando è
implorata, lei dà conoscenza suprema, e quando è propiziata, lei dà la
prosperità.
38. Da lei, Mahakali, che prende la forma della
grande distruttrice alla fine del tempo, tutta questa sfera cosmica è pervasa.
39. Lei prende davvero la forma della grande
distruttrice al giusto tempo. Lei, la non-nata diviene davvero questa creazione
(al tempo corretto per la ricreazione), Lei, l'Essere eterno, sostiene tutti gli
esseri.
40. In tempi di prosperità, lei è davvero Lakshmi
che dà la prosperità nelle case degli uomini; ed in tempi di sfortuna, lei
diviene la dea della sfortuna, e provoca rovina.
41. Quando lodata ed adorata con fiori, incenso,
profumi, ecc. lei dà ricchezza e figli, ed una mente tendente alla rettitudine e
alla vita prospera. Qui finisce il dodicesimo capitolo chiamato "Elogio dei
Meriti" della Devi-mahatmya dal Markandeya Purana, durante il periodo di
Savarni, il Manu.
1-2. Io ora ho narrato a te, Oh Re, questo
sublime poema sulla gloria della Devi.
3. La Devi è dotata di potere così maestoso.
Da lei questo mondo è sostenuto. Similmente la conoscenza è conferita da lei, il
potere illusorio di Bhagavan Vishnu.
4. Tu, questo commerciante e gli altri uomini,
da Lei sono stati ingannati; ed altri furono ingannati (in passato), e saranno
ingannati (nel futuro).
5. Oh grande Re, prendi rifugio in Lei, la
suprema Isvari. Lei davvero quando è adorata dà agli uomini il piacere, il
paradiso e la liberazione finale (dalla trasmigrazione). Disse Markandeya (al
suo discepolo Bhaguri):
6-8. Oh grande saggio, Re Suratha che era
divenuto avvilito a conseguenza del suo eccessivo affetto e per la privazione
del suo regno, ed il commerciante, avendo sentito questo discorso, si
prostrarono di fronte all'illustre Rishi che aveva compiuto severe penitenze ed
immediatamente si misero a compiere le austerità.
9. Il Re ed il commerciante per ottenere una
visione di Amba (ndt: un altro nome della Devi), si collocarono sulla riva
sabbiosa di un fiume e praticarono penitenze, cantando il Devi-sukta supremo (ndt:
inno alla Devi).
10. Avendo fatto un'immagine di terra della
Devi sulle sabbie del fiume, tutti e due la adorarono con fiori, incenso, fuoco
e libagione d'acqua.
11. Astenendosi dal cibo, con le loro menti
fisse su di Lei e con concentrazione, offrirono sacrifici spruzzando sangue
preso dai loro propri corpi.
12. Quando loro, con menti controllate
l'adorarono così per tre anni, Chandika, il sostegno del mondo, fu soddisfatta e
parlò loro in forma visibile.
La Devi disse:
13-15. Ciò che volete, Oh Re, e tu, delizia
della tua famiglia, riceverete da me. Markandeya disse:
16-17. Allora il Re scelse un regno,
imperituro anche in un'altra vita, ed in questa vita stessa, il suo proprio
regno che il potere dei suoi nemici aveva distrutto. 18. Poi anche il saggio
commerciante la cui mente era piena di passione per il mondo, scelse la
conoscenza che rimuove gli attaccamenti (nella forma di) "mio" e "io".
La Devi disse:
19-21. "Oh Re, dopo avere ucciso i tuoi nemici
in pochi giorni, otterrai il tuo regno che durerà in eterno.
22-23. ‘E, quando sarai morto, guadagnerai
un'altra nascita dal Deva Vivasvat (il Sole), e sarai un Manu sulla terra con il
nome di Savarni.
24-25. "Ed a te , Oh migliore tra i
commercianti, accordo la benedizione che hai desiderato. La (Suprema) conoscenza
sarà tua, per la tua autorealizzazione."
Disse Markandeya:
26-27. Avendo così accordato le benedizioni
che avevano desiderato, la Devi scomparve immediatamente mentre la stavano
celebrando con devozione.
28-29. Avendo così guadagnato la benedizione
dalla Devi, Suratha, il primo degli Kshatriya (ndt: la casta dei guerrieri e dei
re), ottenne una nuova nascita attraverso Surya (e sua moglie Savarna), e
diventò il Manu (l'ottavo) chiamato Savarni.
Qui finisce il tredicesimo capitolo chiamato
"Benedizioni a Suratha e Vaisya" della Devi Mahatmya dal Markandeya Purana,
durante il periodo di Savarni, il Manu.
Qui finisce la Devi Mahatmya di 700
Mantra.
Traduzione in
Italiano a cura di Govinda Das Aghori (Jimmy Penzo)