In questa sezione puoi mandarci un commento o una tua esperienza.
skype: govinda.aghori
aghori.italia
LE VOSTRE ESPERIENZE
per il suo blog wiccan: http://ipostasifemminilesuprema.blogspot.it/2015/09/intervista-govinda-das-aghori.html
1) Ciao Govinda e grazie per aver accettato l'invito! :) Puoi presentarti alle nostre lettrici e ai nostri lettori?
Un caldo saluto a tutti voi, sono Govinda Das Aghori , autore del sito www.aghori.it. Ringrazio Lunaria per darmi la possibilità, attraverso la sua intervista, di far conoscere un po’ di più gli aghori e la loro tradizione.
2) Devo dire che io ho fatto la scoperta del tuo bellissimo sito www.aghori.it qualche mese fa e che l'ho subito linkato ai miei amici e alle mie amiche; inoltre i tuoi pdf mi sono stati utilissimi nell'approfondimento di quello che poi leggevo sui libri (specialmente le guide di Pio Filippani Ronconi) (per chi non lo sapesse sul tuo sito ci sono moltissimi pdf, le tue traduzioni, a moltissimi stotram dedicati agli Dei: oltre al testo originale riporti anche la pronuncia delle frasi originali e la traduzione in italiano, spesso con alcune notizie introduttive davvero utili). Anch'io gestisco un blog e metto a disposizione su un sito tutte le mie ricerche e riflessioni; ti va di parlarci un po' di cosa ti ha spinto ad aprire il tuo sito, e quando hai cominciato a studiare l'Induismo? Da cosa sei partito, che interessi hai maturato, come lo hai studiato?
Fin dall'adolescenza ho intrapreso la ricerca spirituale. In Italia ho visitato e approfondito varie scuole e nel 1986 sono approdato in India scoprendo i Sadhu Avadhut. Ho vissuto in diversi ashram sperimentando vari sadhana (percorsi spirituali) fino a quando nel 1989 sono arrivato ad Omkareshwar ed ho incontrato Baba Krishna Das Aghori. Affascinato dalla filosofia aghora sono diventato discepolo del Baba restando al suo ashram per diversi anni. Il sito è nato 10 anni fa subito dopo la dipartita del mio guru Krishna Das Aghori, infatti a lui è dedicato. (Qui troverete un breve racconto sull’incontro con il mio guru: Incontro con un aghori ) L’intento era di fare un po’ di chiarezza e dissipare alcuni dei molti fraintendimenti riguardo gli aghori. Non è un sito che vuole fare proselitismo, tutt'altro, non sarebbe proprio nello stile degli aghori, ma vuole solo essere una testimonianza di questa affascinante ed antica realtà.
3) Come
ti dicevo per mail, io non sono strettamente Induista ma sono molto interessata
alle Dee; anzi, posso dirti che il mio incontro con Kali avvenne verso i 14
anni, quando cominciai a leggere un po' i miti riguardanti le Dee... per chi
cerca una spiritualità al femminile, con un Divino al femminile è quasi
d'obbligo imbattersi nelle grandi Dee dell'Induismo, ancora prima che nella
Wicca... diciamo che prima, a livello di informazioni, si trova sicuramente
l'Induismo, anche se per una ragazzina di 14 anni è difficile se non impossibile
capirlo in breve tempo; per quanto riguarda la mia scelta religiosa, io ho
assunto nel mio pantheon personale le principali Dee Induiste e mi piace molto
l'analisi che se ne fa in ambiente Wicca, su molti siti dedicati a Kali o Durga,
dove a queste Dee e ai loro miti si aggiunge anche un confronto con tante altre
Dee di diversi pantheon. Posso chiederti qual'è il tuo rapporto con le Dee? Come
le vedi, come le percepisci dentro e fuori di te, come le onori, ecc.?
Dal mio punto di vista io sono la Dea, la Madre, la Realtà Suprema, io sono Kali. Non c’è alcuna separazione tra Lei, me, voi, questo mondo, questo intero universo, nessuna dualità. Tutto è Uno. Questo è il concetto portante di tutta la filosofia Aghora. Con questa profonda consapevolezza, tutta la mia realtà è cambiata, vedo la Madre in tutto. Questo rapporto di totale fusione con il divino è ben descritto nei testi hindu come Bhakti, devozione; questa consapevolezza è invece chiamata Jñana, conoscenza; insieme con l’azione, Karma, questi sono i tre percorsi che portano alla liberazione finale (Moksha). La consapevolezza della presenza della Grande Madre in tutte le Sue infinite forme, e la loro adorazione, sono il veicolo ideale per elevare e trasformare la nostra anima liberandola dal giogo della dualità.
4) Personalmente (ma credo che molte altre Wiccan eclettiche lo pensino) credo che la Wicca - specialmente la corrente più eclettica - raduni in sé le tante tradizioni politeiste del mondo. In effetti ho scelto la Wicca come mio percorso spirituale perché non solo mi dava la possibilità di rapportarmi al Divino in forma femminile e a tu per tu, quindi "da Sacerdotessa", ma anche perché non ci sono dogmi e diktat da seguire: nessuno mi vieta di scoprire tutte le Dee che voglio, e tutte la tradizioni religiose del mondo, cosa che un monoteista non potrebbe mai fare (e dubito che lo voglia, tra l'altro)... In tal senso, tu sei strettamente Induista? Puoi parlarci un po' di questa religione che risulta complessissima per noi occidentali (vuoi per i concetti, vuoi per il linguaggio tecnico delle parole specifiche) un po' perché noi da secoli siamo dominati dal monoteismo (e quindi un unico, e sempre il solito..., concetto di Dio), un po' perché in Italia manca totalmente una storia delle religioni da far studiare a scuola, vuoi perché il politeismo è sempre visto con sospetto qui da noi... Poi l'Induismo è una delle religioni più antiche della storia dell'umanità...
Si, l’induismo è la più antica religione che ancora oggi è largamente diffusa e praticata. Ma parlare di induismo è parlare di una galassia di scuole e correnti diverse, non esiste una figura leader paragonabile ai vari papi, patriarchi, ecc. delle altre grandi religioni. Come molti e diversi sono i percorsi che si possono intraprendere verso la liberazione finale. Non è nemmeno una religione politeista, come erroneamente hanno sempre pensato gli studiosi e teologi occidentali. Nell’induismo dio è uno, il Supremo Brahman, con infinite forme ed energie. Tra le tante correnti dell’induismo, gli Aghori con la loro filosofia non dualista sono quelli che più mi hanno affascinato, il loro andare oltre ogni apparenza, ogni illusione, ogni dogma, ogni tabù ecc., li ha messi in cima ai miei interessi e curiosità quando ho fatto i miei primi viaggi in India. Una delle cose che ho scoperto è che gli aghori, pur essendo hindu, riconoscono anche tutte le altre religioni, contaminandosi per così dire con altri credi, adottando anche ritualità aliene dall’induismo (in Pakistan si possono trovare aghori mussulmani). Se volete approfondire qui troverete una breve storia degli aghori. Quindi alla domanda “sei induista?” potrei rispondere si, ma potrei anche dire che non ci sono dei, né religioni, né sacre scritture, né ritualità, esiste solo la Suprema Coscienza che io preferisco visualizzare come la Madre. Per gli aghori il percorso spirituale non può che essere personale e solo il nostro maestro è in grado di aiutarci, di mostrarci le veloci scorciatoie adatte alla nostra personalità ed al nostro karma.
5) Proprio parlando di questo, ovvero del fatto che in Italia nelle scuole è difficile che ai bambini si insegni nel giusto modo e bene le religioni (leggasi: incontri con rappresentanti di questa o quella religione e non con l'insegnante cattolico che parla di questo o quello in appena 5 minuti scarsi...) secondo te cosa si potrebbe fare per invogliare le persone a conoscere religioni alternative al monoteismo, che ha sempre un sacco di spazio nella vita culturale del nostro Paese?
Nelle scuole dovrebbero insegnare la spiritualità non la religione! In Italia abbiamo a che fare con il cattolicesimo, una delle istituzioni di potere più spietate della storia, non sarà facile attuare dei cambiamenti, il loro castello di potere ha ancora mura ben salde.
6) Riguardo all'Induismo, in Italia com'è la situazione? C'è qualche gruppo di riferimento? Un paio di anni fa mi era capitato di parlare con italiani convertiti alla devozione a Krishna, ancora attivi nelle loro proposte culturali, ma oltre ai devoti di Krishna ci sono gruppi devoti alle altre Divinità? Tu per esempio fai parte di qualche gruppo? Vivi con altri la tua spiritualità? Un problema per noi Wiccan, che siamo davvero una minoranza in Italia, è trovare luoghi di aggregazione e organizzare eventi. Io stessa cerco di organizzare cose ma purtroppo le donne politeiste in Italia sono pochissime... i contatti che si riescono ad avere con poche persone restano poi quasi sempre confinati per mail. Cosa che mi dispiace moltissimo perché la Wicca è una religione da celebrare all'aperto, con gioia, insieme a tante sorelle.
In Italia ci sono diversi templi induisti dedicati a varie divinità (sul web troverete facilmente tutti i loro indirizzi), molti sono anche gli ashram. Io personalmente non frequento spesso questi luoghi preferendo i miei contatti con l’India Mi spiace che il tuo percorso spirituale non sia ben rappresentato qui in Italia.
7) Se ti va, puoi raccontarci un po' come si svolgono i riti o le preghiere induiste? Tempo fa avevo letto che si lasciano offerte come il burro. Mi pare che il rito si chiami Puja; se non erro ci sono anche dei bei piattini d'oro. E un'altra cosa che adoro è il Diwali! Il festival delle luci! In Italia c'è modo di festeggiarlo, presso qualche associazione? Ti dico la verità... se non ci fossero problemi e venissi accettata come semplice spettatrice ci andrei davvero a festeggiare Diwali!
A questo proposito vi rimando ad alcune pagine di aghori.it dove brevemente cerco di spiegare proprio ciò che mi chiedi: http://www.aghori.it/sadhana.htm http://www.aghori.it/havan.htm
8) Pur
dedicandomi alle Dee, di tanto in tanto studio e leggo anche qualcosa relativo
agli Dei maschili. Non sono in "sintonia" (nel senso di sentirli "dentro" di me)
con essi perché personalmente ritengo che una donna si riveda e si senta più
"assimilata" ad una Dea, piuttosto che a un Dio, e soprattutto, il Dio
monoteista (così come lo intendono cristiani e islamici), che comunque è
androcentrico (vedi tutte le analisi sorte negli anni '70 alla cristologia,
fatte dalle teologhe donne e tieni anche presente di come qui in Europa si sia
di fatto cancellato la Dea, e le donne ne patiscono ancora i segni...) e un po'
perché la figura di Maria non è divina e manca di quelle qualità sessuali,
potenti, attive che per esempio ci sono nelle Dee strettamente intese (vedi
Ishtar, Kali, Durga ecc.). A parte
questo mio parere personale, di tanto in tanto studio anche gli Dei, dal punto
di vista mitologico; oltre a quelli Europei e Semiti, ho studiato (ovviamente
sono davvero ai primi rudimenti) anche gli Dei Induisti e devo dire che quello
che mi ha attratto di più e che più mi ha colpito per tutto il suo simbolismo
concettuale è Shiva. Ho poi letto qualcosa su Vishnu (e le sue diverse
incarnazioni, tanto che, da quello che ho potuto leggere, un Induista potrebbe
benissimo ritenere Gesù Cristo un'incarnazione di Vishnu...), qualche mito su
Krishna, su Ganesha e sui primi Dei, come Usha, Agni, Indra. Puoi parlarci un
po' anche di questo aspetto?
Condivido la tua analisi sull’androcentrismo delle grandi religioni monoteiste ed a tal proposito, in India vi fu una vera e propria rivoluzione, questo ho scritto su aghori.it: “Verso la metà del primo millennio si afferma nel subcontinente asiatico una nuova corrente spirituale e religiosa: lo shaktismo. Una miriade di forme della grande madre si andarono ad affiancare alle preesistenti divinità maschili induiste formando così delle coppie divine. Questa corrente influenzò notevolmente anche il buddismo così che alle varie figure dei Buddha si affiancarono una figura femminile. Alla divinità maschile che rappresenta l'immutabile si affianca la divinità femminile rappresentante la forza, la potenza e quindi l'energia divina. Una vera e propria rivoluzione religiosa che corrisponde anche ad una nuova veduta spirituale. Nel VII secolo d.C. lo shaktismo produsse i suoi testi sacri: i Tantra. Le radici più profonde dello shaktismo e del tantrismo si possono individuare nel culto della grande madre dei popoli prevedici. Culti che hanno analogie in tutto il resto del mondo e ci riportano alle origini della spiritualità. Kali o Durga, Madri nere nelle più antiche culture, dee nere nell'antica Grecia o Madonne nere cristiane provengono da un unico prototipo. Una divinità arcaica che ha resistito alle tradizioni maschiliste, come quella vedica, e che è riaffiorata con nuova vitalità con il culto a Durga e Kali in tutte le loro forme.” Shiva è Aghori (Aghori è anche uno dei nomi di Shiva), è Digambar nudo, o meglio, vestito con l’universo, è Kalakala la morte della morte. Shiva è quell’aspetto divino che rappresenta l’ascesi per staccarsi dal mondo ed elevarsi attraverso la meditazione a piani superiori di consapevolezza, è il Supremo Maestro, è oltre ogni dualità, la sua forma Ardhanarishvar, metà maschile e metà femminile, lo indica chiaramente, Shiva e Shakti sono Uno.
9) Nelle ultime settimane, dopo aver letto i tuoi bellissimi pdf, sono anche andata a cercarmi un po' di musica a tema: mi sono piaciuti alcuni canti: "Om Namah Shivaya" (c'è un bel video su Youtube, con alcuni devoti che cantano), il Mahishasura Mardini, quelli dedicati a Kali (i canti devozionali tradizionali, anche se questa Dea è celebrata moltissimo anche da artisti di musica moderna soprattutto Metal! Vedi Purvaja, Dissection, Devilment...). Ci parli anche di questo aspetto legato all'Induismo? Tu canti personalmente qualcosa? Fa parte della tua preghiera?
Bhajana è un termine sanscrito che unisce il concetto di canto devozionale con quello di preghiera. Il bhajan è parte integrante di ogni rito o evento hindu. Non sbaglio sicuramente se affermo che l’India è il paese al mondo con il maggior numero di canti devozionali, risuonano in ogni angolo di strada facendo da cornice alla vita quotidiana. Anche la semplice ripetizione dei nomi di Dio diventa un’armoniosa canzone che scaturisce in noi un atteggiamento meditativo. Ogni aspetto di Dio ha i suoi bhajan. La musica stessa è Dio. Quell’attimo di vuoto tra una nota e l’altra è Dio. Non sono un musicista, ma anch’io mi sono cimentato nella produzione di qualche brano musicale :P, li troverete sul mio canale di youtube: https://www.youtube.com/user/GovindaDasAghori
10) Sono curiosa di chiederti se sei stato in India e com'è attualmente la situazione dal punto di vista religioso... Non mi risulta che ci sia odio tra le varie sette religiose; si tenta un'unificazione comune o ci sono nuove prospettive nello studio dei testi sacri e dell'esegesi di essi, in accordo con la nostra modernità? Com'è l'Induismo nel 2015 e con i grandi temi della nostra epoca?
Si, ho vissuto molto in
India, ci sono stato anche all’inizio di quest’anno per celebrare i 10 anni
dalla morte del mio guru, è un paese complesso e che non è facile presentare,
un grande calderone della spiritualità sempre ribollente, ma ora anche un paese
emergente con una grande energia e voglia di fare.
11) Senti, per curiosità... qualche settimana fa ho incontrato per la prima volta il concetto di Dakini, che è tanto avvicinabile a Kali, anche nell'estetica... anche se invece della pelle blu ha la pelle rossa; per il momento ho letto solo un breve capitolo (quello che le dedica Alfonso di Nola in un suo libro) e qualche notizia sul web, ma ancora ne so poco... per caso ti intendi anche di questo? Puoi darci qualche notizia in più? Ho visto che ad una Dakini si associa anche la figura conosciuta come "Stella di David", i due triangoli intersecati...
Le Dakini (e le Shakini, come pure le Yogini) sono energie femminili dall’aspetto terrifico, molto simile a Kali. Nel tantrismo sono considerate energie di Kali e sono anche associate alla Kundalini. Non sono presenti solo nell’induismo ma anche nel buddhismo tibetano. I due triangoli intersecati è un simbolo presente in molti Yantra. Simboleggiano l’unione tra il maschile ed il femminile ed è chiamato Guru Yantra. Vi consiglio di dare un’occhiata a questa pagina se volete approfondimenti sugli Yantra: http://www.aghori.it/yantra.htm
12) Se dovessi chiederti di definire l'Induismo con tre aggettivi, quali useresti? E c'è qualche aspetto di esso che non ti piace o che cambieresti?
trascendentale, multimediale (nel senso che utilizza e integra tecniche e strumenti diversi), devozionale.
Non mi piace il sistema delle caste, anche se ufficialmente abolito, anche se tutti i grandi maestri dell’India e molte scuole di pensiero l’hanno sempre condannato, anche se lo stile di vita moderno ha cambiato notevolmente le abitudini degli indiani, esso continua a regolare molte delle vicende indiane.
13) Prima
di concludere puoi suggerirci qualche preghiera o rito o modalità di pensiero da
dedicare a Kali, e che pensi Le faccia piacere, e se vuoi, puoi suggerirci
qualcosa anche per Durga, Lakshmi, Parvati, Sarasvati? Pensi che apprezzino
un'adorazione di tipo wiccan moderna, oltre che la modalità codificata di stampo
Induista per rivolgersi a Loro che magari è troppo difficile per tutti coloro
nati al di fuori dall'India? Cosa pensi che pensino, gli Dei, di noi, quando Li
cerchiamo con amore e devozione? Per esempio io, in una mia riflessione e
meditazione sulla mia Dea preferita, aggiungevo a Kali anche il simbolo della
Triplice Luna, che è di origine europea, riferita alle Dee celte, per esempio, e
in particolar modo rivisitato nella riflessione delle Autrici Wiccan (Miranda
Gray, Zsuzsanna Budapest...); in questo modo Kali assumeva, attraverso quel
simbolo, i tre aspetti di Fanciulla - Donna/Madre - Matriarca, in accordo con le
fasi lunari: crescente, piena, calante.
Vi posso suggerire i mantra tantrici o meglio i Bija Mantra (Mantra Seme) di queste Dee:
Kali - klīṃ Durga - duṃ Lakshmi - śrīṃ Parvati \ Mahamaya (Grande Madre) - hrīṃ Sarasvati - aiṃ
Ogni rito, ogni simbolo, ogni azione, ogni pensiero, compiuti con amore e devozione, sono sempre graditi alla Madre.
14) Concludi a tuo piacimento la nostra intervista e grazie per averla accettata! :)
"Benedetto sono; in
libertà sono.
Govinda Das Aghori
Navaratri ottobre 2011
Eccomi qui, davanti al fuoco come tante altre notti. Quanta bellezza, quanta pace. Si impregna. La servitù si palesa ogni qual volta affondo le dita nella tastiera. Mi sale da dentro. È una spinta imprescindibile e non so mai dove mi porterà. Questa sera per la verità sono alle prese con un compito. Uno dei tanti compiti che lungo il sentiero mi sono stati affidati. Molto spesso non so nemmeno il perché mi si dica di fare certe cose. Sorrido. Il significato lo scopro solo dopo. Ma mai, nemmeno una volta, libero me stessa completamente poiché esiste comunque una parte razionale che fa da filtro, da decodifica. È naturale che sia così. In caso contrario quello che andrei a scrivere sarebbe incomprensibile se non per le persone che hanno lo stesso livello di struttura. Ma a loro non serve. Non serve alcunché in effetti ma a volte ho la sensazione che semplicemente lasciare dei semi qua e là possa essere di qualche buon auspicio per qualcuno che ha bisogno esattamente di quella nota per rivelare parte di sé. Sappiamo bene che ciascuno fa il proprio cammino in solitudine, come sappiamo che nessuno ti potrà mai dare nulla che non sia già parte di te. Ma una nota, una vibrazione, un suono, innescano il richiamo. Il richiamo che dà lo sposo alla sua amata. E qui sorrido. Quante e quante volte ho steso tappeti di rose per poter completare me stessa. Quante e quante volte ho lasciato che la mente minasse il calvario col suo richiamo. Quante volte. La verità è che non c’è bisogno di nulla. Nessun richiamo, nessun calvario, nessuna pietra sacrificale. Tutte idee. a volte estremamente sofisticate, certo, ma pur sempre idee che prima o poi devono essere demolite sull’altare della liberazione; anche l’altare è un’idea, anche la liberazione lo è. La mente ha sempre bisogno di nuovi spazi entro i quali muoversi, il cuore no. Ma si sa che prima di poter lasciare fluire il cuore libero dai taboo, dalle paure, dagli orpelli, dai bisogni, anche quando questi bisogni si identificano nel desiderio di liberazione, occorre generare un meccanismo a catena per cui l’innesco nel nuovo ti fa lasciare andare il vecchio in un susseguirsi di immagini, di emozioni, di forme. Illusioni. Mere illusioni che di volta in volta ti fanno avvolgere; ora in questo, ora in quello. Ecco che allora la mente si dà una giustificazione degna di tutto rispetto per questo continuo arrancare. Si lasciano le illusioni più grossolane per volgere sempre più lo sguardo verso quelle di ordine più sottile. Sì, verissimo, è un lungo e lento percorso di affrancamento da se stessi, dalle proprie paure. Ma le paure sono i fantasmi della mente. Quindi? Anche tutte queste considerazioni sono pie illusioni. Servono a qualcuno? Ennesima illusione nell’illusione. E il gioco si perpetua. E allora non resta che lasciare fluire Vita. E tornare alle cose semplici. Vivere delle cose semplici. E allora riporto l’attenzione sul fuoco. E sorrido. Il mio fuoco; appositamente dico “mio”. La mia immagine riflessa nelle fiamme, nella cenere. Gli umori, le condizioni animiche, le servitù, le verità, le illusioni, tutte risiedono in quello scoppiettare di legna, in quelle fiamme che rivelano ciò che è. Ma si avvicina il tempo in cui lo dovrò lasciare andare. Ultimo baluardo di rappresentazioni di una me stessa che si sta divorando, fagocitando immagini e forme. Il segnale è stato molto chiaro. Sorrido. Un paio di notti fa sorridevo molto meno per la verità. La Madre mi ha dato una bella lezione. E quando mai non ne dà. È così bella, così amorevole, così spietata. Così. Che il cuore non può fare altro che sciogliersi; ammasso brodoso, caldo, liquido che si spande in ogni dove, fino a che ogni più piccola cellula ne viene compenetrata, fino a che non ci sono più confini, nessun limite. Nessun centro e nessuna periferia. Tutto si mischia. Nessun sopra o sotto, nessun dentro o fuori, niente alto o basso, niente più spazio, tempo, dimensioni, nulla: Uno. E tutto si scioglie… inesorabilmente. A questo proposito mi viene alla mente un’immagine che vidi tempo fa. Sorrido. Erano i resti di un uomo che si contorceva, arso dalle fiamme interiori; era un’unica brace ardente e la pelle si liquefaceva lasciando oramai vedere lo scheletro. Il pensiero che mi attraversò la mente fu: “Poveretto”. Con una nota di compassione. Allora una voce fuori campo mi disse: “Sei tu”. La mia reazione fu: “Ah, bene, tutto ok allora”. E qui invece del sorriso mi schiocco una bella risata. Riporto l’attenzione sul fuoco che intanto continua il suo lavoro. Lo dovrò lasciare andare… E qui torna l’accento che avevo posto sul senso di possesso. Già, già… l’ho visto proprio tutto l’attaccamento che ho nei suoi confronti. Attaccamento alla liberazione. Oramai ho lasciato andare tutto, figure divine, immagini, simboli, consapevole che sono prodotti della mente ed altrettanto cosciente che costituiscono un ottimo veicolo fino a che non si è pronti ad arrendersi ma non mi ero resa conto di avere spostato l’attenzione su questo, erigendo l’ennesimo altare, ancorandomi all’ennesima “idea”. Ed ecco che allora arriva Navaratri. Ci tengo particolarmente a fare una buona meditazione; è importante in un momento così delicato, sempre riferendomi all’attaccamento di cui sopra. Sorrido. Quella sera preparo tutto con cura decidendo di portarmi appresso il libretto coi mantra. Ce n’è uno lungo come la quaresima che non ricordo e che voglio recitare. Prendo le mie cose e scendo dimenticandomi il libretto. Nessuna reazione fino a qui; mi dico semplicemente che significa che devo recitare, all’accensione, il mio solito mantra e basta e che in fondo è una sera come le altre. Un attimo prima di accendere il fuoco, alzando lo sguardo vedo il gazebo che copre il dhuni completamente ritorto su se stesso e mi arriva una morsa di dolore. Qualche ora prima avevo sentito una gran botta mentre una donna che viene qui a fare yoga se ne stava andando; al punto che ero andata alla finestra per vedere cosa era successo. La mia amica se ne stava andando tranquillamente perciò avevo pensato che non fosse nulla di serio. Tornando allo spettacolo che mi ritrovo davanti, l’impatto psichico è assai forte. La mente ingrana la quinta e comincio a farmi mille pensieri del tipo “sto sbagliando tutto”, “non è questo che devo fare della mia vita”, “mollo tutto”, “ma dove voglio andare”, “ma dove sbaglio”…. E nonostante cerco di concentrarmi sul mantra i pensieri si affollano. Accendo il fuoco e questo crolla su se stesso. Ecco. Altri pensieri. “Non sono degna”, “ma chi mi credo di essere”… Ed i più importanti di tutti: “Il fuoco mi rifiuta”, “La Madre non mi accoglie”. Ora sorrido perché so che non è così ma in quei momenti vedevo i sorci verdi. Ahahahah… Per completare il quadro della serata, il fuoco si spegne quasi subito; non è il suo solito crepitare in silenzio, vivo; lo do proprio per spacciato, nonostante il mio cercare di ravvivare la fiamma. Alla fine mi ritiro con le classiche “pive nel sacco”. Ed inizia la grande “pressione”. A questo proposito mi viene in mente l’immagine della strega dei cartoons, non ricordo il nome, che mesta e rimesta il pentolone nel quale sobbolle il suo intruglio. Ahahah… Che bella, Vita. La mattina dopo, lentamente, torna la quiete ed inizio a vedere. Vedo quella rimbambita là fuori, io, che si affanna presa dalle sue paure quando non c’è proprio nulla per cui affannarsi. Tutto già è. Quindi? Chiudi gli occhi e rilassati, lascia scorrere; eccolo qui il segreto. E torna la pace, la quiete, la gioia. In tarda mattinata esco e vado al dhuni. La legna si è trasformata in una bellissima cenere bianca. Mi sciolgo. La Madre c’era, come sempre, e mi ha dato una sonora lezione. In tutta la sua bellezza mi ha mostrato la mia paura e non posso fare altro che ringraziare. La sera prima ero andata al festival delle seghe mentali, con annessi e connessi. È spettacolare guardare in faccia le proprie paure e poterle sciogliere. Ed è l’unico modo che io conosca per rivelare forma. Eh, ancora troppo spesso ho la superbia di sentirmi diversa da Te.
Jai Ma
Ti vedo
Sciolta completamente nelle tue lacrime
Ti vedo
Assorta nei tuoi pianti
Liberare forma
Ti
vedo
Complicare esistenza
In
nome di ciò che è stato
Ti
vedo assuefare te stessa
Nel
nome del tuo stesso corpo
Sei
libera
Ma
ancora fatichi a comprenderne idea
Sei
completamente assorta nel tuo sé
Ma
ancora comprendi forme
Che
ti illudono
Nel
loro comune pianto
Sei
una divinità completa Ma ancora fai gioco di te
In
nome di ciò che è stato
In
nome di ciò che hai creduto di dover essere
Lascia essere la tua verità
Lascia che suono si liberi sempre più
Non
hai più nulla da temere
Non
hai più nulla da liberare
Non
hai più nulla da trovare
Non
sei più niente altro
Che
martirio di te stessa
Lascia che sia
Lascia che vita ti scorra nelle vene
lascia pulsare vita in te
lascia sempre la tua verità
coscienza divina
forma aleatoria
di
sé
saprai comprendere la verità
saprai trovare armonia nel nome del nostro comune conscio
sappi essere ciò che sei
da
troppo tempo nascondi te stessa al mondo
vola
libera
senza più indugi
non
essere più
ciò
che si aspettano da te
non
donare più
forma che non sia la tua verità
asseconda te stessa
nella servitù che ti è stata rivelata
lascia che sia la tua verità
ad
assumere forma
nella tua scena
considera il tuo corpo
come
l’unità che si manifesta
considera la tua anima
come
il vero che si manifesta
considera te stessa
come
semplice divinità
in
forma di luce condensata
non
devi più servire
altro che te stessa ora
non
devi più rendere
niente a nessuno
non
devi più fare
nulla che non vuoi fare
non
devi più assorbire
nulla che non vuoi assorbire
lascia essere te stessa
come
sempre hai fatto
ma
senza più la forma illusoria
che
ti incatena
al
concetto di sofferenza
rispetto al tuo essere
sei
libera dalla sofferenza
sei
libera dall’odio
sei
libera dall’amore
sei
libera dal gioco
ora
entra nel gioco
come
fossi una bambina
con
tutto da scoprire
entra nel gioco
liberata da ogni forma
consegnati al nuovo
consegnati a te stessa
finalmente in pace
finalmente in armonia
raggiungi la solitudine
cosciente che sei tu
quella solitudine
raggiungi i tuoi compagni
cosciente che sei tu i tuoi compagni
liberati da questo senso illusorio
che
ti incatena al vecchio
sciogli
consegnati
a te
stessa
e
allora
inesorabilmente
sarai me
comprendi il tuo vero sé
e
sarai completa
nel
nome di ciò che è
da
sempre e per sempre
ciò
che sei
vivi
in pace figlia mia
sei
viva ora
sei
di nuovo alla luce
sei
di nuovo compresa
in
me
consenti a te stessa
di
essere ciò che sei
pienamente
gioiosamente
liberamente
sei
libera dalle mie anime
sei
libera da ciascuna anima
sei
la loro anima
sei
ciò che si emana
e
ciò che si riflette
in
ciascuna forma
sei
serva di te stessa
occlusione di chi non serve
liberazione di chi comprende
shivananda liberata
shivananda un dono
shivananda una persona
sei
libera da ogni creatura
perché sei ogni creatura
rivela te stessa
a
colui che si rivela
abbandona te stessa
a
colui che si abbandona
ama
te stessa
attraverso colui che ti ama
lascia che sia
il
tuo sguardo vivificatore
a
tessere il velo
intorno a colui che non è
lascia che sia il tuo sguardo
a
comprendere gioia
in
colui che ti rivela forma
sarai presto libera
anche se lo sei già
dalla tua stessa forma illusoria
non
c’è più bisogno di tessere tele
intorno a te
ormai tutto è compiuto
risolvi te stessa
nella tua verità
e
lascia che sia
il
sé a comprendere gioia
a
superare la via
sei
tu
il
sé
sei
tu
il
corpo rivelato
sei
tu
anima liberata
risenti ancora
del
tuo passato
ma
presto
molto presto
non
ricorderai più
e
allora
non
sarai più
richiamata ad esso
quello che ora ti fa soffrire
è
immagine stantia
racchiusa in se stessa
presto libererai questa immagine
e
sarai forma compiuta
condensa te stessa
in
condizioni terrene
sei
libera
ti
libero ora
tornerò presto
abbi
solo
la
volontà di essere
ciò
che sei
senza più alcuna paura
sei
in grado di sciogliere ciò che sei
sei
in grado di liberare ciò che sei
sei
in grado di essere ciò che sei
lascia che sia
la
vita ti scorre attraverso
è
ora che tu la colga
e
che partecipi
completamente liberata
completamente in accordo
con
te stessa
completamente in armonia
completamente nuda
sciogli qualsiasi legame pregresso
e
torna alla vita
nuova immagine
nuovo stato
nuova forma
nonostante il tuo essere
in
una vecchia forma acquisita
vai
il
mondo ti aspetta
sii
te stessa e basta
liberati da questo senso
che
ancora ti opprime
non
ha più significato di essere
non
sei più una donna
né
sei un corpo
né
sei una vita
né
sei un dono
né
sei libera
né
sei compresa
né
sei sciolta
né
sei cosciente
né
sei serva
né
sei costretta
né
sei viva
né
sei
semplicemente vivi
poiché ciascuna cosa
non
è altro che me
in
ciascuna cosa
non
ci sei altro che tu
qualsiasi manifestazione
non
è altro che mia manifestazione
qualsiasi rivelazione
non
è altro che sé
sei
rivelata ora
al
tuo compagno
sei
libera da ogni creatura
poiché sei quella creatura
i
legami
sono
della mente
la
verità
è
che non ci sono legami
non
ci sono costrizioni
non
ci sono condizioni
non
c’è nulla
niente che tu non sia e al contempo
niente che tu sia
vai
e vola libera
nel tuo canto
Angela (Shivananda.it) Navaratri ottobre 2011
by
Niraj Kumar (Written on 22.10.2009 by Niraj Kumar )
Namaste Govinda, sei stato a Pashupatinath? Se si, hai probabilmente conosciuto anche Milk Baba, il mio Guru, che nel 1994, vedendomi poco motivata, mi chiese di dipingere sui muri del Ram Mandir. Un murale tira l'altro..... E' stata un'esperienza indimenticabile, ora sospesa per motivi "tecnici", ma che spero di ricominciare per finire il lavoro cui sto lavorando nella foto. Dipingere gli dei a Pashupatinath non e' solo un grande onore, e' un'esperienza che arricchisce e insegna, in quanto ho lavorato sotto il controllo costante di altri Baba, bramini, turisti, pellegrini.....tutti ne sanno più di me e tutti mi danno consigli o vogliono più rispetto per l'iconografia tradizionale. Milk Baba ha una conoscenza della letteratura religiosa che lo rende un maestro inflessibile, ma anche e' molto aperto e mai rigido nelle sue posizioni: se la mia interpretazione di un soggetto non ne disturba il significato profondo la accetta volentieri. Ha un senso estetico molto sensibile e i suoi suggerimenti sono sempre formulati con la massima gentilezza , ma senza possibilità di appello. Quando ho dipinto il Kailash e il Manasarowar, nel 1994, non avevo mai visto altro che foto della montagna, mai quelle del lago. Milk Baba ha costantemente descritto il posto nei minimi particolari, correggendomi nei più piccoli dettagli. Dopo almeno 10 anni un poster mi ha dato la possibilità di confrontare la realtà col mio dipinto e ho visto che la descrizione del Baba era stata esattissima. Ho cominciato poi a dipingere gli dei (ma lavoro costantemente anche altri soggetti) seguendo i miei stati d'animo, cercando di metterli nel lavoro per analizzare me stessa e per aiutarmi a capire meglio quello che ho dentro. Questa e' la mia esperienza, meravigliosa. Buona giornata! Giovanna Carsuo (Janaki Dasi)
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